Gli studi raccolti all'interno del presente volume da Cristiano Barbieri affrontano le due polarità dell'antropologia cristiana e della medicina legale canonistica sul matrimonio, con riferimento alle problematiche psicologiche e psichiatriche. Le riflessioni proposte non intendono porre la parola "fine" ad un dibattito ancora aperto e che, per certi aspetti, non può che rimanere sempre aperto, posta la dinamicità che la ricerca scientifica ha in ogni campo, in quello delle scienze naturali così come in quello delle scienze umanistiche. Esse, tuttavia, costituiscono un utile contributo per quel dialogo tra canonisti e medici che può essere realmente fruttuoso nella misura in cui, appunto, si muove all'interno della medesima visione antropologica.
"Il tema stesso dell'opera e la sua attualità è un ulteriore motivo di interesse. I disturbi alimentari sono un fenomeno relativamente recente, una malattia sociale, concentrata nel mondo occidentale, spesso oggetto di studi sociologici e servizi clamorosi nei mass-media. Si tratta inoltre di un problema che tocca altri temi rilevanti: il ruolo della donna nella società, la formazione dell'identità personale, l'influsso della pubblicità. La genesi e il percorso dei disturbi alimentari presentano dunque una sfida ai giudici ecclesiastici, impegnati nella ricerca della verità ed in fedeltà alla dottrina cattolica sul vincolo matrimoniale. Il perito ed il giudice debbono muoversi su di un comune terreno antropologico, cioè su di una visione dell'uomo equilibrata e realista, che rifugga i facili ottimismi come ogni pessimismo paralizzante: questo dovrebbe poter permettere una comunicazione tra i vari saperi tale da rispettare i propri campi di conoscenza e le specifiche metodologie, per riconoscere l'essenza e le proprietà del matrimonio, identificando i parametri (a volte anche non precedentemente esplicitati) di un'eventuale incapacità...". (dalla Prefazione del R. P. Michael Hilbert, S. J.).