Nelle pagine della letteratura gialla si nasconde un eroe insospettabile e sfuggente: il detective bibliofilo. Esordisce nelle vesti di un raffi nato gentiluomo britannico con l’hobby delle indagini, diventa un elegante borghese americano che bada al sodo, assume le sembianze di investigatori privati al verde ma animati da nobilissimi ideali, si fa libraio a Parigi e cacciatore prezzolato di preziosi volumi in giro per l’Europa, riluttante e coltissimo inquisitore francescano, commissario di pubblica sicurezza votato ai libri per amore e infine ladro per passione e antiquario per copertura. Perché una figura non molto diffusa nella realtà infesta l’immaginario noir?
MARIO BAUDINO (1952), giornalista della “Stampa”, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali ricordiamo Voci di guerra (Ponte alle Grazie 2001), Il mito che uccide (Longanesi 2004), Per amore o per ridere (Guanda 2008) e Il gran rifiuto (Longanesi 1991, ripreso da Passigli nel 2009).
Un viaggiatore misterioso, con la passione per le ragazze strabiche, si aggira per l'Europa. In apparenza non ha nulla da fare, salvo eseguire piccoli incarichi per conto di un grande amore lontano. Sarà proprio uno di questi "lavoretti", che riguarda una comunità esoterica nel Sud della Francia, a svelare la sua vera e forse inconsapevole attività, in un vorticoso giro di avventure oltre il limite della legge, tra affari, truffe, comici tradimenti ed enigmatici giochi di specchi. In questo romanzo ironico sul rapporto tra amore e delinquenza nell'era di Internet e del marketing televisivo, il protagonista scopre di essere al servizio di una mente forse criminale.
E' un libro che mostra tutto lo spessore della vena poetica e tutta la maestria della tecnica del suo autore. La poesia di Mario Baudino è insieme discorsiva e lirica, appassionata e ironica, luminosa ma attenta a cogliere le zone d'ombra. Ne risulta un libro godibile, con delle ballate romantiche tratte dalla vita e dalla malavita quotidiana.