Mons. Vincenzo Bertolone ci offre la vita di questo moderno martire, il Beato Rosario Livatino, suddivisa nelle quattordici stazioni della Via Crucis, donando così alle comunità la possibilità di conoscere, in forma orante, la sua testimonianza cristiana. Le originali stazioni della Via Crucis, opera di Susana Polac, ci aiutano, nella loro essenziale espressività a interiorizzare la vicenda del giovane magistrato agrigentino. Rappresentano i frammenti di un itinerario che non solo scuote le coscienze, ma invita a farsi carico di un impegno concreto: riconoscerci come cristiani capaci di seguire Cristo lungo la strada della vita quotidiana.
«Sono davvero felice», scrive il cardinale Francesco Montene- gro, «di consegnare ai lettori questa breve biografia che sua eccellenza mons.Vincenzo Bertolone, postulatore dell’Inchie- sta suppletiva per la beatificazione, ha preparato per la solen- ne proclamazione liturgica di Rosario Angelo Livatino a Beato della Chiesa cattolica».
Biografia breve, dunque, che fa zoom soprattutto sulle mo- tivazioni che hanno causato l’omicidio del giovane giudice: il forte senso di giustizia, la sua fede (motivazione fondante di ogni scelta), la sua abnegazione e il grande senso dello Stato. E oggi, per noi cittadini, per i giovani, per ogni magistrato un modello a cui ispirarsi.
Vincenzo Bertolone, della Congregazione dei Missionari Ser- vi dei Poveri di Giacomo Cusmano, è arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace. Dal settembre 2015 è presidente della Conferenza Episcopale Calabra.
Agende non scritte. Un titolo insolito per narrare l'esistenza di un giovane, Rosario Angelo Livatino, per il quale sembra sia stato detto tutto quello che si poteva dire. Eppure, quasi a smentire la sensazione di «sapere già come va a finire», questo libretto ci sorprende, a contatto con una vicenda così riservata, silenziosa, trasparente e pulita. I giorni di Rosario Livatino (1952-1990) scorrono tra le mani di chi legge, in maniera asciutta, essenziale, diretta. Con sensibilità, equilibrio e decoro. Mancano i toni enfatizzanti di certe agiografie. Non ci sono forzature, nulla che occorra dimostrare. Le parole - frasi, citazioni, pezzi di repertorio, stralci di giornale, testimonianze - calzano a puntino, al momento giusto. E raccontano l'evento, straordinario nella sua normalità, di un'esistenza abbracciata e custodita dal Divino: «Sub tutela Dei». Invito alla lettura di Madre Eleonora Francesca Alongi. Prefazione di Francesco Lucrezi. Postfazione di Pasquale Giustiniani.
Prefazione di Enzo Bianchi
«Come può un giovane ebreo della Galilea di duemila anni fa parlare ancora ai suoi coetanei del XXI secolo? Rispondere a questa domanda è la sfida che mons. Bertolone accetta di raccogliere in queste pagine» (dalla Prefazione di Enzo Bianchi, fondatore di Bose). I giovani sono idealisti, ma anche pratici ed esigenti nei confronti dell’establishment, anche religioso, dal quale pretendono legittimamente chiarezza, moralità, affidabilità, certezze. Dalla Chiesa istituzionale essi vogliono sapere se veramente la fede è in grado di dare un senso alla vita, una risposta chiara circa i valori della verità, della libertà, della purezza, dell’onestà, dell’amicizia, della fraternità, dell’amore.
«Quando le violenze (delle mafie) divennero omicidi e stragi [...] ci si avvide che l'identità criminale [...] usurpava volto e funzioni di una contro società [...]; il contrasto condotto fino all'omicidio, come nel caso del parroco don Pino Puglisi, rivelava un giudizio antagonistico contro la fede cristiana» (dalla prefazione). L'Autore che è anche postulatore della causa di canonizzazione di don Puglisi, connette diverse discipline (diritto civile, penale e canonico, teologia sistematica, morale), con l'invito a leggere la Chiesa come popolo peregrinante, che vive nel mondo per annunciare il Vangelo e lottare contro il mysterium iniquitatis. Inoltre, ricostruisce l'inconciliabilità tra mafia e Vangelo, soffermandosi sulla scomunica e sul suo significato pedagogico e medicinale. Le strategie sociali e pastorali di contrasto alla zizzania mafiosa vanno radicate nel martirio di Puglisi e nelle parole di papa Francesco: «Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!».
Don Pino Puglisi, il pastore mite ma tenace. L’uomo che amava dialogare con chiunque. Don Pino, il sacerdote coraggioso capace di far riconciliare due madri: quella di un assassino e quella della sua vittima. L’educatore che tentava con ogni mezzo di strappare giovani e bambini dalla strada della malavita a cui sembravano essere destinati. Don Pino, il parroco «fastidioso», freddato dalla mafia in risposta al bruciante appello di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi. Don Pino, il martire che ha ridato voce a una Chiesa rimasta muta per troppo tempo. Il beato che ha insegnato un «metodo» alla Sicilia di oggi e del futuro... Sono tanti i volti di questo semplice prete del Sud elevato agli onori degli altari da papa Francesco il 25 maggio 2013, alla presenza di oltre 100mila fedeli venuti da tutta Italia. Questo libro li delinea uno per uno attraverso le parole del postulatore della Causa di canonizzazione. Mons. Vincenzo Bertolone ripercorre, infatti, in queste pagine tutte le tappe della vita di Puglisi: dall’infanzia a Palermo alla missione nel quartiere Brancaccio, fino alla morte che, come disse egli stesso agli assassini, si aspettava. Perché lui era un «prete, semplicemente, umilmente e orgogliosamente prete»: volendo essere fedele a se stesso andò incontro col sorriso a un destino che parve a lui per primo già segnato.
Suor Michelina Renda (1909–1971), delle Ancelle Parrocchiali dello Spirito Santo, fondate da madre Giuditta Martelli, ha vissuto gli ultimi 28 anni della sua vita immobile in un letto tra indicibili sofferenze, di cui mai si è lamentata.
Quando la si sentiva cantare: «Morir d’amore o qual martirio santo», oppure: «Il mio penare è una chiavina d’oro, piccola sì, ma che apre un gran tesoro – è una croce, ma è la croce di Gesù – quando si fa la volontà di Dio», si sapeva bene che era il momento in cui i dolori si facevano per lei più atroci. Questa la realtà della sua vita. Ma lei cantava il suo FIAT a tutti, indicato nella frase che volle scritta perfino sulla porta della sua stanza: «Qui si fa la volontà di Dio». Quando si entrava nella sua stanza e le si chiedeva: «Madre Michelina, cosa dice?», la risposta, data con allegria, era: «Chi ama Dio è sempre felice».
"'Homo sum: nihil humani a me alienum puto', 'sono uomo: nulla di ciò che è umano lo considero a me estraneo'. Poniamo questa considerazione in apertura ideale al saggio che mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, ha voluto dedicare a un soggetto capitale da sempre, divenuto particolarmente urgente e fin rovente ai nostri giorni: la questione antropologica. La cultura moderna ha smitizzato la grandezza della creatura umana, ma ne è rimasta pur sempre affascinata, a partire da Cartesio che, nel Cogito ergo sum, ha posto nel pensiero l'identità trascendente della persona. Vorremmo ribadire solo un paio di componenti radicali. La prima è quella della libertà. Il secondo lineamento significativo è che la creatura umana è un essere posto in relazione: non è una cellula isolata, ma è una persona che comunica, che ama, che ha incontri." (dalla prefazione del card. Gianfranco Ravasi)
Monsignor Bertolone, appassionato postulatore della tappa finale della Causa di beatificazione, ricostruisce con amore e impegno gli ultimi anni della vita e del ministero di don Pino Puglisi, sacerdote vittima della mafia. Un libro che non si limita a raccontare la storia di don Pino ma che è arricchito da profonde venature bibliche, teologiche e morali e tratteggia la figura di un prete martire: per le parole di Vangelo che pronunciava, per la fede che sottraeva spazi alla criminalità, per le sue opere che sapevano reinventare la speranza. Dalla nascita al martirio, la biografia ufficiale di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia e ora beato.
L’autore è il postulatore della causa di beatificazione di don Pino Puglisi.
La beatificazione di don Pino è sempre stata rimandata perché la sua uccisione era letta come motivata dal suo aver agito contro la mafia. E quindi la sua morte non sarebbe stato martirio.
Proprio gli approfondimenti di Bertolone hanno permesso il cambio di angolatura. E in questo testo l’autore dimostra, attraverso la vita, gli insegnamenti, l’agire tutto di don Puglisi, come egli sia stato ucciso “in odio alla fede” perché proprio il suo essere sacerdote e pastore fino in fondo, fedele al Vangelo che viveva e annunciava, nell’amore ai fratelli che il Signore gli aveva affidato, specialmente i più piccoli, proprio questo l’ha messo in rotta di collisione con la mafia. È la sua fede - vissuta nel concreto nel quartiere di Brancaccio - che ha “disturbato” i mafiosi. «Don Puglisi venne ucciso a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità».
Dopo un primo capitolo sul valore del martirio, l’autore narra l’ultimo giorno di vita di don Pino, ne presenta un profilo biografico, evidenzia i tentativi di depistaggio sulla sua morte, quindi analizza i perché della sua condanna a morte da parte della mafia e insieme evidenzia la sua consapevolezza e accettazione libera e responsabile della probabile morte violenta.
Viene quindi fatto emergere lo stile del ministero sacerdotale di don Pino Puglisi e il messaggio che ci ha lasciato: un invito a guardare oltre.
Il tutto sempre attraverso le parole di don Puglisi e le molteplici testimonianze da parte di esponenti di diverse categorie di persone e istituzioni.
Autore
Vincenzo Bertolone (1946), della Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri, è attualmente arcivescovo della diocesi di Catanzaro-Squillace. Ordinato sacerdote, ha ottenuto successivamente la laurea in Pedagogia all’università di Palermo e il dottorato in Diritto Canonico all’Angelicum. È autore di molte pubblicazioni in ambito agiografico e di spiritualità. Il suo programma: da attuare «prima in me, poi nei sacerdoti, poi nel popolo e tra le istituzioni» Ampia scheda nel risvolto della IV di copertina.