Nessun Greco, come nessun Romano, ha mai immaginato un mondo senza guerre. Più che un’utopia, l’avrebbe ritenuta un’assurdità. Non che i Greci e i Romani fossero amanti della guerra, ma la guerra era parte della vita. Così come era possibile finire catturati dai pirati durante un viaggio in mare per essere venduti come schiavi in qualche mercato dell’Egeo, o cadere vittima di un’epidemia o di una carestia, oppure, semplicemente, morire in giovane età per mille motivi, così era nell’ordine delle cose umane incappare in una guerra, morire in battaglia o restare invalidi e girare in cerca di un’improbabile guarigione. Solo chi si prendeva cura della difesa dai nemici esterni ed era pronto, nella buona stagione, a marciare fuori dai confini per combattere contro il nemico, poteva aspirare a definirsi cittadino. Un libro dalla scrittura piacevolissima e appassionante, che ci avvicina all’universo mentale degli antichi e ce li restituisce, nella loro diversità, con profondo rispetto.
Il volume, proposto in una nuova edizione riveduta e corretta, è il frutto di una ricerca innovativa, nella quale vengono valorizzate anche le fonti non letterarie. Questa scelta fa sì che la trattazione non si concentri, come spesso accade, solamente sull'età classica e sui grandi momenti della storia ateniese, ma spazi adeguatamente dalle origini nel III-II millennio all'epoca romana. Non viene trascurata inoltre la storia sociale ed economica, nonché quella culturale: l'obiettivo è dare della storia greca una visione che eviti ogni facile anacronismo, nella consapevolezza della distanza che ci separa dal mondo antico.
Gli storici greci, in primo luogo Erodoto e Tucidide, sono da sempre considerati i modelli con i quali ancora oggi chiunque in Occidente affronti lo studio del passato deve confrontarsi. Eppure, il concetto di storia elaborato dai Greci è profondamente diverso - nelle metodologie, nelle finalità, nella fruizione da parte del pubblico - da quello degli storici moderni. Interrogarsi su questa apparente contraddizione può portare un contributo al dibattito sulla natura e la funzione della storia nel nostro tempo, un dibattito mai così attuale. Questo volume (seconda edizione completamente rinnovata) ripercorre le vicende della storiografia greca nel lungo periodo che intercorre tra le origini del pensiero storico nella Ionia del vi secolo a.C. e gli storici dell'impero romano che scrissero in lingua greca nel III secolo d.C.