Un’introduzione a cosa sia il tempo del Natale, questo gioioso periodo dell’anno che segue l’Avvento e ci porta all’Epifania. Il senso del Natale è dato dal paradosso dell’eterno che «entra» nella Storia. Di fatto la nascita del figlio di Dio tramite Maria svela agli uomini il loro destino: l’essere nati per divenire a loro volta figli del Padre. Il tempo natalizio ci porta dentro i misteri che coinvolgono la vita di Maria e di Gesù Bambino. Tutti accorrono alla grotta, dai pastori ai magi, che disobbediscono a Erode poiché da subito c’è chi si scandalizza di questa nascita portentosa. Ma c’è chi l’attendeva, come Anna e Simeone, quando Maria e Giuseppe portano Gesù al tempio. Il Natale compie l’attesa messianica, dei profeti e di un intero popolo.
L'opera di Weisheipl riappare qui ulteriormente aggiornata rispetto alla prima edizione italiana che già teneva conto di revisioni e di ritocchi successivi all'edizione americana. Il lavoro di Weisheipl rimane fondamentale: esso mette a disposizione di studiosi, ricercatori, ma, egualmente, del lettore interessato a una delle maggiori figure del Medioevo e del pensiero cristiano, un'inesauribile fonte di informazioni e di dati sulla sua personalità e sulla sua opera.
l presente volume contiene la lectio magistralis del professore Inos Biffi. Il testo contiene una riflessione chiara ed illustrata dalle citazioni di san Tommaso d’Aquino della vocazione metafisica della ragione. La Prefazione è a cura di Georges Cottier e la Postfazione di Wojciech Giertych.
Quest'opera è un grande strumento per chi accosta la liturgia delle domeniche e delle altre feste del ciclo triennale in cui la liturgia è organizzata. Questo denso volume su I giorni del Signore raccoglie e rappresenta il frutto della riflessione più intensa e più appassionata dell'Autore: un frutto maturato dalla sua inclinazione a cogliere e a gustare la grazia che ogni giorno liturgico contiene ed elargisce. Una simile inclinazione sorse e apparve in lui assai precocemente. Ma forse non c'è da sorprendersi. Come più volte ebbe a riconoscere, la sua vita si ritrovò, si direbbe dal suo esordio, immersa nei santi segni. Risalendo l'erta degli anni, Biffi non riesce a fissare esattamente quando abbia preso avvio la sua considerazione e riflessione sul tempo sacro. Egli ha come la sensazione d'esserci sempre ritrovato dentro; d'aver da subito sentito il fascino e l'attrattiva della grazia di cui sono colmi i giorni liturgici; d'essere stato assai presto colpito dalla dimensione misterica delle feste cristiane. Senza dubbio, una loro elaborazione teologica rigorosa sarebbe venuta in seguito, col crescere della formazione; e tuttavia germinalmente essa era incominciata assai prima, verrebbe da dire dall'infanzia, con i tratti cristiani sopra accennati.
Il titolo di questo volume potrebbe essere: "Accompagnamento nell'anno liturgico" e, più precisamente, nei tre cicli del rito domenicale e festivo. Dopo il volume fondante e ad un tempo introduttivo della sezione "Spirito e Liturgia" dell'Opera Omnia, vale a dire "Liturgia, Sacramenti, Feste" seguono i volumi che, per così dire, ci prendono per mano conducendoci nel vivo dei Tempi liturgici. In tre circostanze Biffi ha steso un commento alle domeniche e alle feste liturgiche, ogni volta percorrendo i tre cicli offerti dalla Messa romana. Ognuno di questi percorsi di accompagnamento al tempo sacro viene ora raccolto in un volume dell'Opera Omnia, inserendosi nella sezione "Spirito e Liturgia", inaugurata con Liturgia, Sacramenti, Feste. I titoli dei tre tomi, come dal piano delle Opere, sono: I giorni del Signore, Lungo il tempo di Dio, L'Anno di Dio. Mentre il primo e il terzo di questi tomi hanno già avuto una edizione, il presente è invece inedito. Sebbene non ogni Domenica e non ogni Festa di tutti e tre i cicli si trovino qui commentati, si è ritenuto opportuno raccogliere qui quanto scritto dall'autore, essendo egli particolarmente felice in questo "genere letterario", sia nello stile sia nel modo con cui sa "accompagnare" il lettore nel cuore del sacramento e nell'intimo delle Scritture...
Il saggio raccoglie un gruppo di articoli, apparsi in vari tempi e in diverse contingenze. La loro lettura rivela l'evoluzione avvenuta nell'autore nell'arco di una quindicina d'anni. Egli aveva la convinzione che la questione liturgica si sarebbe risolta felicemente con l'avvento di nuovi riti, teologicamente più ricchi e liturgicamente più "veri". Pur permanendo la convinzione dell'importanza del rapporto tra liturgia e scienze umane, o, come si dice, tra riti liturgici e antropologia (linguaggio, segni, ecc.), l'autore è venuto maturando soprattutto la persuasione che la liturgia acquista in attualità e autentica assumibilità, quando, e nella misura in cui, si riprendano il contatto e la fedeltà nei confronti dell'"Originale", cioè con Gesù Cristo, Figlio di Dio, col mistero della sua morte e risurrezione in atto nell'azione sacra, e quindi con la tradizione liturgica specificamente cristiana della Chiesa, com'era e com'è del resto l'intenzione e la sostanza dei documenti conciliari e postconciliati. Del resto non manca la controprova: i giovani e persino i bambini stanno rivelando una intelligenza e una nuova prassi della liturgia, non per facili accomodamenti concessi loro, ma perché si ritrae dinanzi al loro sguardo ammirato e alla loro mente il mistero di santità e di bellezza che la liturgia e le feste che la compongono vanno esponendo e celebrando. Una santità, una bellezza antica ma sempre nuova.
Ghirlanda, ossia una corona o un diadema di fiori. Solo che questi fiori non sono destinati ad appassire e a perdere il loro profumo. Oltrepassano lo sgarbo degli anni, conservando sull'onda del tempo la loro originaria freschezza. E non sorprende: essi sbocciano nel tempo di cui Cristo è il creatore - è di sant'Ambrogio l'affermazione che Gesù è "l'autore e il creatore del tempo" (De fide, V,1, 9) -. Inos Biffi, che alla scoperta e alla illustrazione di questa corona ha dedicato tanti anni di ricerca e di passione, ha colto e ha unito in un suggestivo fascio alcuni dei più rappresentativi di questi fiori, che ingemmano e dilettano il giardino della Chiesa. Vi troviamo, ad esempio, Ambrogio, pastore e raffinato poeta, dalla teologia originalissima; Agostino, il dottore che ha lasciato alla Chiesa una fonte inesauribile di pensiero e il gusto di pensare la Parola di Dio, per non parlare delle "Confessiones" - uno dei più acuti e preziosi libri dell'umanità, un modello unico di esperienza cristiana -. Vengono poi Anselmo, col suo gusto per "la fede in cerca di intelletto"; Bernardo, il dottore dell'esperienza cristiana o della "teologia mistica", dove sapere e poesia si fondono in armonica unità. Sono anche passati in rassegna gli abati di Cluny, ognuno con la sua "grazia"; e, più di tutti gli altri, Tommaso d'Aquino, l'esemplare incomparabile del teologo, che seppe elaborare una "scienza della fede", facendone l'ideale sul quale consumare la sua vita.
Il volume va alla ricerca dell'origine della spiritualità chiaravallense, che ha lasciato un'impronta profonda e incancellabile nella vita della Chiesa, nella sua sensibilità e nei suoi gusti, nelle sue lettere e nella sua arte. Al principio troviamo la Sacra Scrittura, che offre a Bernardo di Clairvaux i principi e le risorse del suo pensiero, della sua predicazione e, prim'ancora, della sua esperienza. E, infatti, la dottrina dell'"ultimo dei Padri", proviene dall'intimo e inesausto contatto personale con la Parola di Dio, ritrovata nel corso e ricorso della Liturgia. Egli è "Dottore mellifluo", poiché dalla "spremitura" di tale Parola si distilla e fluisce il sapere del quale viene alimentata senza sosta la Chiesa. Non mancano certo in lui la considerazione e la stima dell'aspetto intellettivo del mistero di Cristo, a cui è ininterrottamente volto il suo sguardo appassionato; ma egli mira a comprendere per amare, a illuminare per ardere, preoccupato a che la "filosofia" e la dialettica incontinente non stemperino il mistero e quindi disciolgano la cristologia. Ed esattamente nei confini della cristologia egli trova l'antropologia, in intima connessione e implicazione. La sua teologia la sua immagine di Dio - sale e si dispiega nella realtà della vita, della morte e della risurrezione di Cristo, il quale può essere definito l'epifania di Dio e la parabola dell'uomo.
La riflessione di san Tommaso si è più volte e a lungo soffermata sui misteri di Gesù. Non solo egli ha messo in luce rigorosamente le componenti "astratte" o "strutturali" della persona di Cristo, ma ha volto la sua attenzione analitica e appassionata - ciò che avverrà sempre meno in seguito - alle sue azioni, alla sua "storia", dalla concezione alla esaltazione, elaborandone una ricca e avvincente teologia. Ogni gesto del Signore è ricercato e accostato con l'esegesi letterale e con le risorse dell'esegesi "spirituale", così da poterne riscoprire il senso, la "logica", il valore, o come dice Tommaso stesso, la "convenienza". Questa trattazione dei misteri di Gesù riceve la sua forma più compiuta e matura nelle questioni 27-59 della Tertia Pars della Summa Theologiae, ma essa si ritrova anche in diverse altre opere dell'Angelico, che precedono o anche accompagnano la composizione della Summa. Oggi è sentita come urgente e indispensabile una cristologia "concreta": il Dottore Angelico ne ha offerto un metodo e un modello ancora esemplari. Del resto, la figura di Gesù ha rappresentato l'oggetto più appassionato di tutta la ricerca dell'Angelico, tanto da poter dire, al termine della sua vita, di non aver predicato e studiato altro che Gesù Cristo.
L'ampio volume percorre tutto l'insieme del mistero cristiano. A partire dalla Rivelazione che manifesta il disegno divino, tutto centrato in Cristo, dal quale l'uomo riceve la sua identità e il fondamento della sua azione. Da qui svariati saggi sulla teologia come cristologia e come antropologia eristica, e quindi come comprensione dell"'intero" piano salvifico, alla cui luce sono condotte in particolare le indagini sull'amore, sulla relazione uomo-donna. Un ampio contributo è riservato al tema della confermazione, con il dibattito teologico-pastorale sull'età del suo conferimento, mentre la prospettiva della storicità della teologia detta una serie di considerazioni sulla presenza della dimensione della storia nell'intelligenza teologica. Altre riflessioni riguardano l'esegesi cristiana e i suoi sensi, quindi la relazione lettera-spirito. Non mancano poi accurate analisi di opere di teologia e di figure della teologia non riconducibili al semplice intellectus. Segue una parte dedicata a temi di morale, di particolare attualità. Le pagine conclusive prendono in esame alcune "situazioni di vita cristiana". Ci sembra che la lettura, o meglio, lo studio di quest'opera sia un'eccellente introduzione al mondo meraviglioso della teologia in tutto il suo arco o il suo periplo, che prende il via dalla grazia dell'autocomunicazione di Dio in Cristo, per far ritorno con Cristo in Dio.