Franz Boas (1858-1942), fondatore della moderna antropologia americana e della scuola culturalista, in questa lecture inedita in Italia si misura si misura con la prospettiva evoluzionista e inizia a delineare l'immagine scientifica (tipologico-areale) di questa disciplina, allora molto giovane. Mostrando una magistrale padronanza delle conoscenze disponibili in quel tempo, l'autore lancia anche un appello contro le derive pericolose di una politica basata sul rifiuto dell'esistenza di una sola razza umana e sull'esaltazione dell'ostilità verso lo straniero.
Un classico della scienza antropologica che confuta definitivamente le varie teorie razziali e razziste. Sulla base di un'analisi comparativa senza confini - dai Vedda di Ceylon ai negri d'America, dagli Eschimesi alle tribù della California, agli Europei in varie epoche - Boas dimostra che razza, cultura e lingua sono variabili indipendenti, ossia che ad una stessa razza può corrispondere una o altra lingua, una o altra cultura e viceversa.