Il libro presenta gli incontri quaresimali tenuti presso la Diocesi di San Severo (Fg). Ogni incontro prevede un relatore che affronta un tema di grande profondità umana e spirituale: da Adriana Faranda che si confronta con la via altra” del perdono, a Salvatore Miscio che indaga i semi della Parola nelle canzoni di Fabrizio de André, a mons. Bregantini e Mimmo Lucano che dibattono sul volto del fratello, a mons. Lambiasi che si pone l’interrogativo: Che cosa dobbiamo fare fratelli?”, a Stefano Rosati che ricorda la profezia di mons. Cesare Bonicelli.
In tempi in cui si fa più acuto il bisogno di capire, di confrontarsi e di dialogare con genti e culture anche molto lontane, appare esemplare il cammino di Giancarlo Bregantini, uomo del Nord trapiantato al Sud, che ha amato il Sud fino a comprenderlo ed è riuscito a mettere in comunicazione viva i due poli, spesso così distanti, del nostro Paese.
Un itinerario che, negli anni, diventa stima e passione per la terra e per la gente.
La terra, e cioè il mare e il sole della Calabria, ma anche i suoi ripidi sentieri di montagna, i paesetti arroccati e quasi irraggiungibili, le case, le scuole, le fabbriche e le chiese.
E la gente, spesso sfiduciata e convinta che nulla possa cambiare, ma anche animata da giovani e donne pronti a lottare e a pagare di persona per un futuro più giusto.
L’autore si fa testimone, davanti alla chiesa e alla società, di una nuova speranza fatta di reciprocità e non solo di solidarietà: saggezza antica che il Sud regala al Nord e che diventa uno stile, anche politico, di interrelazione con ogni Sud del mondo.
Una raccolta di omelie e riflessioni in preparazione alla Pasqua , in cui siamo invitati a vivere la nostra fede nelle fede nella croce e nella risurrezione di Gesù come strumento di lotta pacifica per una società all'insegna della solidarietà, della legalità e della responsabilità sociale.
Un originale racconto, che porta in sé un programma di vita, una strada da percorrere individualmente e insieme, per creare o promuovere una società più solidale e più onesta, e invitandoli a non lasciarsi andare e a superare le difficoltà... "vincendo ogni paura!".
Sviluppata in tre parti, la lettera mette in evidenza come il sacerdote, l’alter Christus, è uno che vive radicato nella storia; è uno che si fa fulcro e promotore di relazioni; è uno che si rende fecondo di frutti dello Spirito.
«Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina», dice il Curato d’Ars.
È una consapevolezza necessaria da riproporre nella Chiesa oggi:
– il sacerdozio è questione di servizio;
– il sacerdozio va vissuto alla maniera di Cristo, che ha dato se stesso per
tutti;
– il sacerdozio è, in primo luogo, memoriale-testimonianza di Cristo, che
ha a cuore gli interessi di Dio Padre. E il Padre ha a cuore tutti coloro che ha creato.
Punti forti
Speciale lettera di un vescovo ai sacerdoti. Il modo originale del pensare di monsignor Giancarlo Maria Bregantini. Il parlare per simbologia produce convinzione più profonda.
Destinatari
I sacerdoti, in primo luogo.
Autore
Mons. Giancarlo Maria bregantini è nato a Denno il 28 settembre 1948. Padre Giancarlo (come ama farsi chiamare) è religioso stimmatino. Ordinato sacerdote a Crotone nel 1978 è stato docente di Storia della Chiesa, insegnante di Religione, delegato diocesano per la Pastorale del Lavoro, cappellano del Carcere. E’ stato parroco di San Cataldo in Bari e cappellano dell’Ospedale CTO di Bari.Vescovo di Locri Gerace dal 12 febbraio 1994, è stato Presidente della Commissione CEI Problemi sociali e lavoro, Giustizia e pace e salvaguardia del creato. L’8 novembre 2007 è stato promosso alla sede arcivescovile metropolitana di Campobasso Bojano, dove è entrato il 19 gennaio 2008. Collabora con il mensile Messaggero di Sant’Antonio.
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il tulipano giallo (2008); I colori di Luca (2007); Gli alberi dell’anno (2004); La terra e la gente. La speranza in cui credo (2001); Una chiesa tra gli ultimi. Riflessioni pasquali di un vescovo (2000).
"Questo libretto ha lo scopo di aggiungere una riflessione biblica, una meditazione sulla Parola di Dio che completi e arricchisca il momento tradizionale del Rosario. Abbiamo scelto il canto del Magnificat, recitato da Maria di Nazaret in visita alla cugina Elisabetta. Il Magnificat ci permette di cogliere lo stile di Dio nella nostra vita. Lui sta dalla parte dei piccoli, dei fragili, degli umili e degli affamati. Ma sa anche rovesciare i troni dei potenti e dei prepotenti, mette in confusione chi si sente sicuro e superbo, lascia a mani vuote i ricchi. Ogni giorno, come cristiani, siamo chiamati a delle scelte coraggiose. Ebbene, la meditazione di questo cantico ci aiuta a compiere bene questa scelta." (dall'Introduzione dell'autore).