Il mondo contemporaneo va spogliandosi del senso del divino. È un fenomeno individuale e collettivo. Tuttavia, la disperazione non può e non sarà mai la religione delle masse; queste ultime non rimarranno per sempre sotto l’influenza del relativismo. Sappiamo che per risvegliare il bisogno di salvezza è d’obbligo che la religione venga più vivamente proposta all’intelligenza e che non sembri avversa alla scienza e ai suoi progressi che sono sotto gli occhi di tutti e per il bene di tutti. Fede e ragione camminano insieme sulla strada della verità (Benedetto XVI).
Si tratta di riannunciare il Vangelo a quelli che l’hanno conosciuto e poi abbandonato. Sappiamo che questa missione di conversione, di risveglio e di ritorno è più difficile della prima. Non c’è più l’effetto della novità. L’annuncio della fede a un popolo non si può compiere, come ogni rivincita, che di casa in casa, di città in città. È necessario veramente che ognuno di noi renda conto al proprio vicino della speranza che è presente in lui, come raccomandava in origine Pietro. C’è chi dice che questa resa ragionevole dei conti esiga una conoscenza profonda delle origini, un adattamento allo spirito contemporaneo, ad ogni modo un’infinita pazienza nella verità e nella carità.
Pasquale Brizzi, ordinato sacerdote nel 1993, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, specializzandosi in teologia biblica. Presso la Pontificia Università Teresianum ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia spirituale con una tesi sull’esegesi spirituale in Ignace de la Potterie.
Esiste nel cuore di ogni uomo un anelito insopprimibile che corrisponde al desiderio di Dio e che nulla di esterno potrà mai estinguere del tutto: è « l’inquietudine del cuore » (sant’Agostino), incessante finché l’anima non trova riposo in Dio. Quest’ansia di perfezione spirituale è la risposta al totalmente Altro che chiama e attira a sé. Il mistico è chi ascolta dentro di sé la voce del maestro interiore, mentre con la sua presenza nascosta imprime sul mondo, così multiforme nei suoi aspetti, i tratti dello spirito. Come il profeta
egli è l’artigiano che torce e passa al fuoco il metallo della sua parola. Ciò che ha sempre impressionato nei mistici non sono gli straordinari fenomeni che li riguardano, ma le grandi idee che eroicamente essi hanno incarnato. La spiritualità è la ricerca di Dio attraverso la fede e il ragionamento – nulla di strano, quindi, se diciamo che la ratio (ragione) conduce all’oratio (orazione) –, che fa scoprire di avere una sorta di vocazione all’osservazione interiore, simile a una vocazione spirituale, ma non è facile per nessuno, e nemmeno indolore, cercare il lato più profondo di ciò che ci supera. Ad oggi la nostra società, troppo distratta, ha lasciato languire la fede dei padri per influenze esterne e per negligenza propria. Non c’è dubbio, occorre ritrovare la via interiore, abbandonarsi agli slanci del proprio cuore che cerca la verità eterna di Gesù inchiodato alla storia e in cui ritrovare se stessi.
Pasquale Brizzi, nato a Mesoraca (KR) nel 1965, ordinato sacerdote nel 1993, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Gregoriana, specializzandosi in teologia biblica. Presso la Pontificia Università Teresianum ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia spirituale con una tesi sull’esegesi spirituale in Ignace de la Potterie. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il canto dell’anima (2006); La tua parola mi fa vivere (2008); Sentinella, quanto resta della notte? Riscoprire la vita interiore con Giovanni della Croce (2008).
Il presente volume è un’introduzione alla lectio divina, alla scuola dove lo Spirito, il maestro interiore, insegna a custodire nel cuore il seme del Verbo e che pertanto richiede un atteggiamento simile a ciò che definiamo adorazione, che è la forma più alta di preghiera: la contemplazione. Leggere le Scritture nello Spirito, dunque, è fruire di Dio nel respiro della sua Parola. Ma non dimentichiamo: nella Bibbia siamo sotto la giurisdizione unica di Dio, essa è spazio sacro ove si entra a piedi nudi, al modo di Mosè sul monte Sinai dove Dio nel fuoco nuovo gli rivela il santo nome, il suo Verbo appunto.
Destinatari
Operatori pastorali, sacerdoti e catechisti, ma anche per chi frequenta i centri di ascolto e singoli fedeli.
Autore
PASQUALE BRIZZI, sacerdote della diocesi di Crotone-Santa Severina, ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma specializzandosi in teologia biblica. Presso la Pontificia Università Teresianum si è specializzato in teologia spirituale conseguendo il dottorato di ricerca con una tesi su Ignace de la Potterie. Attualmente è padre spirituale presso il Seminario maggiore regionale San Pio X di Catanzaro. Pittore e poeta ha pubblicato anche una raccolta di liriche dal titolo: Il canto dell’anima (Milano 2006).