Il presente volume è la settima tappa di un percorso di studio sui conflitti dimenticati avviato nel 2001. In questo incerto momento storico, Caritas Italiana rinnova il suo impegno per la costruzione della pace e la lotta alla povertà, anche attraverso l'analisi sociale e statistica. Pertanto nell'edizione 2021 del Rapporto su diseguaglianze e conflitti dimenticati, l'attenzione si focalizza sul tema delle diseguaglianze socioeconomiche: un aspetto trasversale da cui scaturiscono tante situazioni di violenza organizzata e conflitto armato che lacerano il nostro pianeta.
Una carità senza confini, che si apre al mondo, che condivide le sue (poche) risorse, incontra ed entra in contatto con Chiese locali, spesso giovani e in difficoltà. Nell'affrontare le povertà, le emergenze, i focolai di conflitto in molti Paesi del mondo, ci si scopre così «accompagnatori», «fratelli maggiori», «tutor».
La sorpresa è però un'altra. Accompagnare moltiplica spesso i risultati e da accompagnatori ci si ritrova accompagnati, cioè impegnati a camminare su un sentiero comune. Il risultato è un mutuo arricchimento, un «dividere per moltiplicare», un crescere insieme nel servizio, in primo luogo ai poveri.
questo «vademecum» nasce dopo una lunga riflessione maturata soprattutto dall'esperienza di operatori all'estero. È un sussidio pratico che fornisce indicazioni e «tracce» per procedere nell'accompagnamento e rispondere a due domande: che cosa suggerisce l'esperienza dei volontari e delle Chiese sorelle affinché la solidarietà diventi veramente carità di popolo? Quali sono gli strumenti e le attenzioni perché l'«accompagnamento» sia crescita condivisa, reciproca, dei due partner?
La povertà, un fenomeno da sempre presente in Italia, sta colpendo con rinnovato vigore il nostro Paese, pur con livelli differenziati di intensità e diffusione. La Caritas è un testimone privilegiato dei nuovi fenomeni di povertà: se osserviamo i dati dei Centri di Ascolto, rispetto al biennio 2011-2012, l'aumento di utenza è stato pari al 25%. E si tratta di nuovi volti, diversi da quelli della povertà tradizionale: sempre più italiani, spesso separati o divorziati, che si ritrovano improvvisamente senza occupazione, dopo una vita di lavoro regolare. Su 100 persone che si rivolgono alla Caritas, il 58,6 % vive in una dimensione familiare, con o senza figli. La famiglia è quindi pesantemente coinvolta dal disagio sociale e dai contraccolpi della recente crisi economica. Come uscirne? La Chiesa svolge nel merito un ruolo prezioso e insostituibile, anche se la responsabilità ultima di intervento va sicuramente affidata alle istituzioni pubbliche. Il testo costituisce un contributo per riflettere sul valore della famiglia, sulle sue peculiarità, come modello alto e irrinunciabile per la società. Ciò comporta cogliere l'importanza dell'alleanza tra politiche sociali e politiche familiari, riorganizzando le attuali misure che non si dimostrano sempre all'altezza della nuova situazione di emergenza e, nel contempo, educare la famiglia alla partecipazione allo sviluppo sociale e alla testimonianza della carità.
Poster dell'iniziativa di preparazione al Natale della Caritas per il 2012, anno della Fede.
Un progetto di formazione e approfondimento sui temi della povertà e dell'esclusione sociale, dell'Europa, della cittadinanza attiva e del volontariato, in occasione del 2010 anno europeo della lotta alla povertà e del 2011 anno europeo per il volontariato.
Cofanetto con guida, quaderno e dvd. Un progetto di formazione e approfondimento sui temi della povertà e dell'esclusione sociale, dell'Europa, della cittadinanza attiva e del volontariato, in occasione del 2010 anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale e del 2011, anno europeo per il volontariato.
Come si caratterizzano le nuove situazioni di guerra nel mondo? Che cosa sono le emergenze umanitarie complesse? Stanno per manifestarsi nuovi conflitti ambientali? In che modo i cambiamenti climatici influiranno sull'insorgere di nuove situazioni di conflitto? Qual è il grado di conoscenza collettiva su tali fenomeni? L'intervento internazionale è adeguato alla crescente complessità dei conflitti e dei disastri ambientali? La ricerca presentata in questo volume, promossa da Caritas Italiana, "Famiglia Cristiana" e "II Regno", tenta di fornire delle risposte a tali interrogativi. Nella prima parte, di taglio teorico, vengono presentate informazioni e statistiche aggiornate su guerre, disastri ambientali e emergenze umanitarie complesse. Nella seconda parte si presentano i risultati di una specifica ricerca sul campo, in riferimento a cinque casi-studio: le guerre in Sudan, Colombia e Pakistan; lo Tsunami e l'uragano Katrina. La ricerca si è occupata di diversi aspetti: i costi economici delle guerre e dei disastri ambientali; la presenza e le modalità con cui tali eventi sono rappresentati dai media; il grado di conoscenza e di consapevolezza degli italiani su tali situazioni. La terza e ultima parte si sofferma invece sugli aspetti propositivi e tenta di delineare alcuni possibili "percorsi di uscita", con particolare attenzione alla dimensione ecclesiale e alle modalità di intervento umanitario che tengono conto della crescente complessità delle crisi internazionali.
Il sussidio prende avvio dalle presenze-esperienze internazionali di Caritas Italiana in paesi e tra popoli a maggioranza musulmana, con l'auspicio che possa essere utile anche alle nostre comunità cristiane, quando incontriamo i musulmani di casa nostra. Lo specifico delle molteplici azioni di carità della Caritas va conosciuto e considerato per quello che è: un fermento che, rispondendo ai bisogni dell'umanità dell'uomo, prepara il clima dell'incontro.
La parrocchia come comunità, i poveri e il territorio, la Caritas e il suo ruolo "pedagogico": riflessioni e spunti di un percorso che intercetta e si inserisce armonicamente nel cammino della Chiesa che è in Italia, focalizzato sulla dimensione della carità pensata e vissuta come legame di comunione e stile di servizio.
Dieci anni dopo la firma degli accordi di Dayton, il "laboratorio balcanico" diventa l'emblema di come può nascere un conflitto e trasformarsi in tragedia. Ma ci indica anche le vie per una possibile riconciliazione. Attraverso dieci parole si penetra nelle dinamiche di un conflitto, di "qualsiasi" conflitto. Per capire che il conflitto può e deve essere "vissuto" positivamente.