Crono, il dispettoso dio del tempo, ha colpito ancora. Dopo aver mandato Atena, Artemide e Afrodite nel futuro, ha pensato bene di spedire due giovani mortali nel passato. E che passato! Amerigo e Ste, già con le Olympos Girls nella loro prima missione, si ritrovano nell'età di Pericle. All'ombra del Partenone in costruzione incontrano Stratonice, una ragazza molto avanti, che sogna di cambiare il mondo! E quello antico, di mondo, ricorda parecchio quello del futuro. Tra emergenze ambientali, oracoli oscuri come la dimora di Ade e fanciulle ribelli, i due dovranno chiedere aiuto alle loro dee preferite per tornare a casa. Ma prima dovranno dare un contributo al talent show più rivoluzionario dell'antichità, da cui sembra dipendere il destino dell'intera umanità. Età di lettura: da 11 anni.
Nome: Caterina. Cognome: de' Medici. Nazionalità: italiana. Parentela: nipote di Lorenzo il Magnifico. Stato civile: vedova. Professione: regina di Francia. Segni particolari: veste sempre di nero, adora i gioielli, i carciofi, gli oroscopi e certi golosissimi dolcetti antenati dei nostri macarons. Indagata dagli storici per una lunga serie di crimini: corruzione, stregoneria, avvelenamento, strage. Attivamente ricercata da romanzieri e registi per fiction storiche a base di sangue e sesso. Latitante, soprattutto nella memoria degli italiani, che di lei non sanno praticamente nulla. Ha lasciato le sue impronte ovunque: nella cucina, nella moda, nell'arte, nella cultura. I gelati, le forchette, perfino le mutande e la moderna profumeria sono invenzioni che dobbiamo a lei. Eppure in quasi cinque secoli nessuno è ancora riuscito a catturarla: Caterina de' Medici riesce a sfuggire a ogni facile incasellamento e non si lascia imprigionare negli stereotipi. Ma i misteri di una grande protagonista del Rinascimento italiano ed europeo, nelle sue presunte efferatezze e raffinatezze estreme, hanno le ore contate. Due storici curiosi si sono messi sulle sue tracce e hanno ricostruito le peripezie di Caterina nel contesto di un secolo straordinario e terribile, il Cinquecento. E con questa biografia, tanto dotta quanto divertente, la consegnano al giudizio dei contemporanei.
Ti è capitato di perdere il tuo partner in un centro commerciale durante i saldi? E dopo quante ore te ne sei accorta? Se le creme antirughe non fanno miracoli, perché costano come un viaggio a Lourdes? È vero che Barbablù fu incastrato da uno scontrino del Castorama? Hai mai acquistato un prodotto con la scritta 'Made in PRC pensando che non significasse 'Made in China'? La quinoa si vende nei negozi di alimenti bio in quelli di nautica? Le statistiche parlano chiaro: sotto i morsi della crisi, i consumi degli italiani sono tornati ai livelli del 1982, l'anno del Mundial. Solo che al posto di Rossi e Conti oggi ci sono i conti in rosso. Con il Pil sottozero anche le spese sono congelate e le compere senza pensieri sono un lontano ricordo. Agli spendaccioni cronici non resta che scegliere il programma di riabilitazione più convincente: fuggire nel deserto, bruciare il bancomat, uscire con i paraocchi per non guardare le vetrine. Oppure rinunciare ai superpoteri d'acquisto e rieducarsi alla moderazione. Come? Ridendo di se stessi e delle mille seduzioni con cui il mercato, ultimo erede di Don Giovanni, tenta di conquistare cuori e portafogli. Questo libro racconta le tappe dello shopping quotidiano (dall'ipermercato all'emporio cinese, dalla megalibreria al magazzino del fai da te) come un'esilarante commedia sulla bugia più antica del mondo: "la felicità si può comprare".
Ti è capitato di perdere il tuo partner in un centro commerciale durante i saldi? E dopo quante ore te ne sei accorta? Se le creme antirughe non fanno miracoli, perché costano come un viaggio a Lourdes? È vero che Barbablù fu incastrato da uno scontrino del Castorama? Hai mai acquistato un prodotto con la scritta 'Made in PRC pensando che non significasse 'Made in China'? La quinoa si vende nei negozi di alimenti bio in quelli di nautica? Le statistiche parlano chiaro: sotto i morsi della crisi, i consumi degli italiani sono tornati ai livelli del 1982, l'anno del Mundial. Solo che al posto di Rossi e Conti oggi ci sono i conti in rosso. Con il Pil sottozero anche le spese sono congelate e le compere senza pensieri sono un lontano ricordo. Agli spendaccioni cronici non resta che scegliere il programma di riabilitazione più convincente: fuggire nel deserto, bruciare il bancomat, uscire con i paraocchi per non guardare le vetrine. Oppure rinunciare ai superpoteri d'acquisto e rieducarsi alla moderazione. Come? Ridendo di se stessi e delle mille seduzioni con cui il mercato, ultimo erede di Don Giovanni, tenta di conquistare cuori e portafogli. Questo libro racconta le tappe dello shopping quotidiano (dall'ipermercato all'emporio cinese, dalla megalibreria al magazzino del fai da te) come un'esilarante commedia sulla bugia più antica del mondo: "la felicità si può comprare".
Antesignana di tutte le mamme blogger, grande firma della satira italiana, Lia Celi ha iniziato la sua carriera di «mamma imperfetta » nel 1998, quando «Travaglio» significava solo «dolori del parto», non «giornalista scomodo». Le Spice Girls stavano ancora insieme. Per collegarsi a Internet c’erano i modem analogici, quelli che facevano «fiiiiii-chchchchch». Anche le mamme erano analogiche. Cioè, si sbattevano solo tra famiglia e lavoro, non tra famiglia, lavoro, palestra, estetista e Facebook. Non esistevano ancora le Milf (Mothers I’d Like to F***k). E nemmeno le mamme imperfette - o meglio, esistevano eccome, ma non erano state sdoganate. Erano una maggioranza silenziosa e ansiosa, tormentata dall’impari confronto con il fantasma della Mamma Perfetta, o con la sua ultima (sedicente) incarnazione: la suocera. Quali erano i requisiti della Mamma Perfetta? Non avere un lavoro, né desiderarlo. Non essere soggetta a pulsioni egoistiche come fame, sonno e desiderio sessuale. Non sentire mai il bisogno di un po’ di tempo per sé. Una spiccata tendenza alla pulizia compulsiva completava il quadro, titolo Madonna con Bambino e sterilizzatore. Da allora la famiglia di Lia è diventata un clan numeroso e bizzarro, dove i bimbi si partoriscono in casa e vengono svezzati a tortellini, il papà disegna fumetti, la gatta fa la babysitter e la tv è quasi sempre spenta. E chi ne ha bisogno, con tre ragazzine? Emma, the Brain, Gioconda, the Body e Iris, the Voice, bastano a riempire il palinsesto quotidiano di commedie, tragedie e cabaret, talent show e sport. Il quartogenito è un piccolo uomo: Orlando, the Darling. E meno male, perché perfino il virtuoso papà delle alcottiane Piccole donne, giunto a quota quattro figlie, aveva pensato bene di partire volontario per la guerra di Secessione. Per la madre di una famiglia numerosa, la realtà spesso sconfina nella fantasia: in questo libro, scritto con penna irresistibile e arguta, Lia Celi racconta quasi dodici anni vissuti pericolosamente, vivacemente, appassionatamente. Una storia in cui la quotidianità diventa, grazie a una mamma imperfetta ma sempre ironica, un susseguirsi entusiasmante di sorprese.
Lia Celi è nata a Parma e vive e lavora a Rimini. Autrice di satira, per sei anni ha fatto parte della redazione di “Cuore”. Ha scritto anche per Smemoranda, “Avvenimenti”, «Insieme » (dove da dodici anni tiene la rubrica cult Diario di una mamma imperfetta), “Gulliver” e lo “Specchio della Stampa”, per la tv e la radio. Ha pubblicato numerosi racconti per adulti e libri per ragazzi, fra cui la serie Ice magic (EL) e Anita Garibaldi (Einaudi 2008).
Liberisti accaniti molestano baby-pensionati, acari della polvere rapinano i tabaccai, treni depressi si suicidano gettandosi sotto i passanti, ragazze di provincia costrette a massacrarsi fra loro nell'unico comune sprovvisto di serial killer... Una repubblica cinquantenne affetta da demenza precoce. Un sito Internet gestito da un angelo, dove da tre anni imperversa un virus che trasforma la cronaca in farsa. Lia Celi sottopone a una lente deformante gli eventi piccoli e grandi del costume e della politica, ciò che ne deriva è una strampalata fotografia dell'Italia.