Per tre volte Elias Chacour ha ricevuto una candidatura per il Nobel per la Pace. Forse questo palestinese, cittadino di Israele, divenuto prete cattolico della Chiesa melchita e oggi vescovo della più grande comunità cristiana in Israele/Palestina, ha veramente realizzato un'opera di pace così grande da intimorire le stesse commissioni del premio, forse più avvezze a capi di Stato o a singole figure operanti per la giustizia. Ha di certo realizzato una immensa opera di pace con le Mar Elias Educational Institutions (MEEI), frutto di decine d'anni di realizzazioni di scuole d'ogni ordine e di università in cui, nello Stato di Israele, sia tra gli insegnanti che tra gli allievi, vi sono israeliti, musulmani, cattolici e drusi. Questa opera è il concreto paradosso della pace, in un paese che vive in costante stato di guerra. La coautrice del volume, Patricia R. Griggs, che con le parole stesse di Elias Chacour ne racconta la storia con stile narrativo fluido e accattivante, incontra Abuna Chacour (abuna è termine arabo per "padre") nel 1996 in Israele, nel villaggio arabo di Ibillin, dove hanno sede le MEEI. Comprende subito che padre Chacour è visitato da tutto il mondo: il costruttore di scuole è divenuto un punto d'incontro internazionale. Dopo numerosi viaggi in Palestina e soggiorni a Ibillin, la Griggs vede l'importanza di diffondere la storia di Elias Chacour, dal suo villaggio natale, con l'arrivo del movimento sionista che ha costituito in Palestina lo Stato di Israele...
Padre Elias, il vescovo melchita di Galilea, candidato per tre volte al Nobel per la pace, racconta in queste pagine la sua storia, il suo cammino cristiano che ha avuto come fine da perseguire la pace tra palestinesi ed ebrei. Una testimonianza profetica che insegna agli uomini e alle donne di tutto il mondo che la pace non è solo un obiettivo da raggiungere in un futuro possibile ma è una realtà che può essere attuata qui e ora.
La fiducia che una convivenza sia possibile con i fratelli ebrei viene testimoniata sia attraverso la valorizzazione della memoria comune sia nella esperienza della scuola fondata dall'autore e oggi frequentata da cinquemila ragazzi israeliani: cristiani, palestinesi e ebrei.