Pierre Bourdieu incontra lo storico Roger Chartier e insieme danno luogo a un serrato e appassionante dibattito su questioni di notevole rilievo e di grande attualità. Il libro ripropone cinque conversazioni radiofoniche andate in onda nel 1988, nel corso delle quali, con l'immediatezza e la schiettezza che solo il dialogo può offrire, la sociologia e la storia si confrontano a tutto campo, evidenziando punti di contatto e divergenze insanabili, ma soprattutto due differenti prospettive da cui osservare e studiare l'uomo e la società del nostro tempo. Chartier incalza Bourdieu sui temi portanti della sua riflessione teorica, dandogli l'opportunità di esprimersi, con agguerrita e sofferta lucidità, sui nodi più controversi e più scottanti della sua opera. Un dialogo che investe le basi stesse del fare sociologia e del fare storia, interrogandosi sulla validità dei loro metodi, sulle condizioni nelle quali operano, sul loro ruolo nella società. Un libro prezioso, un brillante ^costruttivo scambio intellettuale, un'occasione per riflettere a fondo sul mondo nel quale viviamo. Prefazione di Mirella Giannini.
«Un timore contraddittorio si è insediato nell’Europa moderna e ancora ci tormenta: da un canto, il terrore della proliferazione incontrollata degli scritti, l’ammasso di libri inutili, il disordine del discorso; d’altro canto, la paura della perdita, della mancanza, dell’oblio. Spezzando l’antico legame formatosi tra i testi e gli oggetti, tra i discorsi e la loro materialità, la rivoluzione informatica ci obbliga a rivedere radicalmente i gesti e le nozioni che associamo di solito allo scritto».
La paura della cancellazione ha tormentato le società europee dall'inizio dell'era moderna. Per dominare la loro inquietudine, esse hanno fissato per mezzo della scrittura le tracce del passato. Ma anche il testo scritto non è un'entità data una volta per tutte e cristallizzata: il processo di incarnazione in libro è un percorso collettivo e implica numerosi attori scrittori, copisti, librai editori, stampatori, compositori, correttori - che ad ogni passaggio manipolano e trasformano il testo iniziale. Immaterialità senza tempo del testo e labile materialità del libro sono legate da un rapporto profondo di reciproca influenza, eppure la cultura occidentale, per secoli, le ha considerate come aspetti separati. Un percorso colto e suggestivo, dai manoscritti medievali fino a Diderot e Condorcet, esplora i densi luoghi letterari in cui oggetti e pratiche della cultura scritta sono filtrati nel tessuto testuale, trasformandosi in materiale dell'invenzione creativa.