Il libro discute quattro quesiti fondamentali: che cosa sappiamo realmente quando siamo in grado di parlare e comprendere una lingua? Come viene acquisita questa conoscenza? Come la usiamo? Quali sono i meccanismi fisici coinvolti nella rappresentazione, acquisizione e uso di questa conoscenza? Per Chomsky, l'analisi del linguaggio solleva questioni sulla natura umana che coinvolgono tanto le scienze naturali quanto la riflessione filosofica: il linguaggio infatti si presenta sia come potenzialità genetica determinata (e specifica dell'uomo), sia come manifestazione comunicativa e sociale. Il libro rappresenta una sintesi del tentativo chomskyano di riaccostare scienza e filosofia nello studio dei rapporti tra mente e linguaggio.
"Perché lo diciamo noi" raccoglie oltre trenta articoli inediti scritti tra il 2011 e il 2015 - in questi ultimi anni di crisi economica, di guerre e destabilizzazione sociale - che danno vita a un'impetuosa contronarrazione della propaganda ufficiale sulle politiche globali americane. Come in un appassionato diario, Noam Chomsky ricostruisce la storia che sta segnando il presente e il nostro futuro prossimo: il cambiamento climatico, l'abisso tra politica e opinione pubblica, il fallimento della dottrina Obama, il concetto di sicurezza e i crimini commessi in Afghanistan, Iraq e Libia, la nascita dell'Isis, l'intrusione di governi e agenzie di Stato nella privacy dei cittadini, l'importanza del concetto di bene comune per una vera democrazia. L'invito di Chomsky è di pensare criticamente, di conoscere la storia per modellare il presente e preparare un futuro migliore. Di coniugare comprensione e azione per imparare a governare, piuttosto che essere governati.