E se fosse il cinema a raccontare la Grande Storia? Non sono forse Amarcord, Tutti a casa, Palombella rossa, Sandokan e molti altri film il diario delle nostre piccole storie svelate? Alberto Crespi, uno dei più importanti critici cinematografici, rilegge la storia d’Italia in quindici straordinari film.
In viaggio con Alberto Crespi attraverso i film che raccontano la storia italiana: incontriamo D’Annunzio, umilmente alle prese con le didascalie del kolossal muto Cabiria, ci ritroviamo in trincea con Jacovacci e Busacca, i soldati ‘imboscati’ di La grande guerra. Alcune tappe sono obbligate, come Il sorpasso, altre sorprendenti, come quando Crespi sceglie un western anni Sessanta come film più rappresentativo della Resistenza. Marco Scognamiglio, “Il Venerdì di Repubblica”
I film raccontano sempre due epoche: quella in cui sono ambientati e quella in cui sono girati. A tenerle insieme è in queste pagine Alberto Crespi. Che cosa capiamo del fascismo guardando l’ironico Amarcord di Federico Fellini? Che cosa lega il ’68 a Sandokan di Sergio Sollima? Perché della caduta del Muro e dell’avvento del berlusconismo abbiamo un fedele e dissonante precipitato nel Caimano di Nanni Moretti? Federico Pontiggia, “il Fatto Quotidiano”
I film raccontano sempre due epoche. Una è quella in cui sono ambientati, il contesto storico in cui si dipana la trama. L'altra è quella in cui vengono realizzati. In 1860 Blasetti descrive il Risorgimento come impresa 'dal basso' per creare una continuità con il fascismo, che vedeva come fenomeno rurale e popolare. Cosa che a Mussolini, da un certo punto in poi, non piacque più. Nei libri di Guareschi, Don Camillo è incredibilmente più violento e sanguigno mentre nei film lui e Peppone vengono ammorbiditi e resi simpatici. Perché? È un caso che Tutti a casa di Comencini, film sulla nascita goffa e incompiuta della nostra democrazia, esca nel 1960, l'anno di Tambroni e dei morti di Reggio Emilia? Questo libro parla del fascismo utilizzando Amarcord di Fellini, del '68 con Sandokan di Sollima, degli anni 70 con Salò di Pasolini, passando per la caduta del muro con Palombella rossa di Moretti, fino all'attualità politica sconfortante della serie tv Gomorra. II viaggio sarà lineare e cronologico per quanto concerne gli eventi storici, mentre compirà un continuo andirivieni nella storia del cinema: incontreremo fenomeni come colonialismo, fascismo, Resistenza, dopoguerra in film di epoche disparate, diversissimi fra loro.
Il volume ripercorre quasi tutto l'itinerario creativo di Sciola dal 1960 ad oggi, mettendo in evidenza tecnica e materia. Pinuccio Sciola nasce nel 1942 a San Sperate, vicino Cagliari, dove attualmente vive e lavora. Ha conosciuto e studiato con Sassu, Moore, Manzù, Kokoschka, Minguzzi, Kiichner, Vedova e Marcuse.