Le regole del mondo del lavoro, soprattutto in seguito ai recenti flussi migratori, sembrano male adattarsi alle richieste legate alla confessione religiosa del dipendente e alle aspettative del datore di lavoro. I problemi coinvolgono aspetti della contrattazione collettiva, diritti di libertà del lavoratore e tutta la legislazione di settore, profondamente mutata in seguito alle logiche della flessibilizzazione/precarizzazione dei dipendenti. L'autore dopo aver definito giuridicamente le categorie del rito, dell'atto di culto e della pratica di culto, compie una ricognizione dei possibili casi. L'esame passa dalla questione dei riposi lavorativi, diversi per le varie religioni, a quella dei capi di abbigliamento nell'ambiente lavorativo; dalla simbologia confessionale negli uffici pubblici alla questione dell'alimentazione nelle mense aziendali (rituali alimentari) e alla compressione del diritto di libertà religiosa operata con l'approvazione del d.lgs. 276/2003, che imponendo nuove forme contrattuali scarsamente tutelate lascia sempre meno spazio alla facoltà del singolo di gestire la propria fede.