Il dolore provoca e interroga da sempre l'essere umano. Interessa dimensioni intime, le relazioni, il corpo, l'anima, la psiche, la medicina, nei suoi diversi aspetti, l'etica, la politica, l'economia, la legislazione, la spiritualità. Il ?ne è di ridurre il più possibile il dolore, di favorire la serenità nelle persone perché la vita sia la più umana possibile. Due medici e un prete propongono una ri?essione sui diversi aspetti, attingendo alle loro esperienze e competenze. In calce al libro, un approfondimento in presa diretta durante e dopo l'esperienza del lockdown dovuto all'emergenza del Coronavirus, offre uno spaccato quanto mai attuale del tema.
Gli ultimi giorni di una persona cara sono difficili da affrontare, per il malato, stremato dal dolore, e per i parenti, stretti attorno a lui, che condividono la sua sofferenza. In quei momenti ci poniamo diversi interrogativi, nell'arduo tentativo di dare un senso alla vita e alla morte. Nel mondo occidentale l'innalzamento dell'età media della vita unito alle acquisizioni scientifiche, mediche e tecnologiche, hanno protratto a lungo l'esistenza, trasformandola a volte in una vita solo biologica, in una presenza assente come per le persone in stato vegetativo permanente o in una sopravvivenza dolorosa. In alcuni casi sembra quasi che più che aiutare la vita si cerchi di impedire la morte. Qual è il confine tra cura e accanimento terapeutico? Si può decidere la propria morte? Come trovare, da credente, una dignità nella morte? In questo libro si analizza il tema del fine vita cercando delle risposte a queste domande dal punto di vista religioso, etico, legale e medico, con interventi di Beppino Englaro, padre di Eluana; dell'avvocato Giulia Facchini Martini, nipote del Cardinal Martini; di Don Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro di accoglienza Ernesto Balducci; di Vito Di Piazza, primario di Medicina Interna all'Ospedale di Tolmezzo (Ud) e di Marinella Chirico, unica giornalista ammessa al capezzale di Eluana alla casa di riposo La Quiete di Udine.