Una scienziata atea e un prete di frontiera sempre pronto a lottare dalla parte dei più deboli si interrogano sui valori fondamentali che orientano l'azione umana e sui temi del vivere quotidiano: il senso della fede oggi, l'etica, il significato del progresso, il futuro dei giovani, le forme dell'amore, la vita e la morte, l'impegno civile e la politica, le questioni ambientali e sociali, il lavoro e la giustizia. Con sensibilità e rispetto per le reciproche posizioni affrontano argomenti delicati e controversi, come il testamento biologico, il degrado della politica, il potere della Chiesa, gli stili di vita, la sessualità, proponendo risposte che possono essere terreni di incontro e di scambio fecondo. Il pensiero ironico e limpido di Margherita Hack a tratti si scontra e a tratti si amalgama con il punto di vista audace e coerente di Pierluigi Di Piazza, dando vita a un libro agile e profondo, che regala nuovi orizzonti e aiuta a pensare.
Estate 1985, in una Palermo soffocante, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vengono portati all'Asinara. Qui nella piccola isola sarda, sede del penitenziario di massima sicurezza, i magistrati scriveranno parte dell'importante "istruttoria" del maxi processo contro Cosa Nostra. In piena ascesa dei Corleonesi di Riina e Provenzano, Falcone e Borsellino, una sigaretta dietro l'altra, creeranno il capolavoro giudiziario che porterà, nel 1987, alla più grande sconfitta della mafia siciliana. Attorno a tutti, troppi morti in una città girata dall'altra parte, assuefatta e annoiata (all'apparenza) dalle bombe, dal clientelismo e dal pizzo. In questo scenario il capitano Carlo Farkas, carabiniere sui generis, figlio di esuli istriani, lavora per i magistrati e un po' per se stesso, alla ricerca della verità. Scritto a cento all'ora, come da dentro una blindata a sirene spiegate, un romanzo generazionale che racconta, in un siciliano da marciapiede, la vita dei magistrati ma anche di quelli che sono stati loro accanto, amando Palermo, nonostante tutto. Prefazione di Maria Falcone.
Il dolore provoca e interroga da sempre l'essere umano. Interessa dimensioni intime, le relazioni, il corpo, l'anima, la psiche, la medicina, nei suoi diversi aspetti, l'etica, la politica, l'economia, la legislazione, la spiritualità. Il ?ne è di ridurre il più possibile il dolore, di favorire la serenità nelle persone perché la vita sia la più umana possibile. Due medici e un prete propongono una ri?essione sui diversi aspetti, attingendo alle loro esperienze e competenze. In calce al libro, un approfondimento in presa diretta durante e dopo l'esperienza del lockdown dovuto all'emergenza del Coronavirus, offre uno spaccato quanto mai attuale del tema.