L'Italia nel 2011 ha celebrato i 150 anni della sua unità, un traguardo sicuramente apprezzabile ma raggiunto in via piuttosto formale che sostanziale e che lascia ancor oggi scoperti nodi e problemi gravemente irrisolti, la questione meridionale in primo luogo. La scarsa partecipazione popolare al raggiungimento di detta unità; la poca lungimiranza dei ceti dirigenti; il fascismo come reazione a quella rivoluzione bolscevica che tante speranze aveva generato in tutta Europa; la brevissima primavera della Resistenza e della nascita dell'Italia repubblicana; il progressivo ritorno, grazie al cosiddetto miracolo economico, a una situazione di stasi e di corruzione non priva di rischi: come reagirono a questo stato di cose i nostri maggiori scrittori? Come si venne trasformando il romanzo a contatto con vicende storiche così problematiche? Questo libro ne vuole in certo modo essere la radiografia.
Una storia della letteratura, ma anche storia di una società e delle sue idee, che pone nel giusto rilievo l'eccellenza della nostra storia letteraria da Dante a Machiavelli, quando l'Italia era all'avanguardia europea, ne sottolinea il difficile rientro in Europa grazie ai grandi centri illuministici di Napoli e di Milano, dopo l'eclissi patita per quasi due secoli, e rimarca quanto della lezione illuministica sia rimasto, rielaborato, nelle quasi opposte visioni del mondo di Manzoni e Leopardi, conducendo infine un'analisi più serrata via via che ci avviamo verso l'attuale dilagare della letteratura di mercato e di consumo. Se nel clima romantico-risorgimentale si è voluta presentare unitariamente la realtà politica e sociale da Dante a Manzoni, quasi tutti i nostri migliori scrittori tuttavia sentirono quanto pesasse il frazionamento della loro patria e cercarono di ovviarvi. Questo manuale conferma ancora una volta che la cosiddetta "questione della lingua" è sempre stata un aspetto della lotta politica.
La vita del Petrarca fu come un moto continuo, un continuo vagabondare, una ricerca sempre insoddisfatta della pace e del riposo. "Confronta i viaggi di Ulisse con i miei: a parte la celebrità del nome e delle imprese, egli non errò più a lungo di me". In questa ricca biografia del Petrarca, Dotti racconta le inquietudini di quei giorni, come sono nate le opere latine e la poesia volgare e come leggerle nella tradizione letteraria italiana ed europea del Trecento.