Una Chiesa per sua natura missionaria che nel volto dei piccoli, dei poveri, trova nuova linfa vitale per rinnovarsi e vivere in pienezza la propria identità. Don Olivo attinge a innumerevoli fatti di vita quotidiana, spesso toccanti – vissuti in prima persona nella sua lunga esperienza missionaria, ma anche da sacerdote e parroco nella nostra Chiesa italiana – per offrire ragioni di speranza all’uomo di oggi.
Una miniera di spunti per il cammino personale e comunitario, attento anche ai diversi momenti dell’anno liturgico, vissuti sempre con un intenso respiro missionario.
L'autore
Don Olivo Dragoni è sacerdote nella Diocesi di Lodi. Dopo qualche anno di servizio in campo giovanile, ha lavorato come incaricato dei preti diocesani italiani in America Latina nel Centro Unitario Missionario con sede a Verona. Per questo ha viaggiato per quindici anni (1971-1985), incontrandoli sul loro posto di lavoro. Parroco e direttore del Centro Missionario di Lodi, ha commentato in diversi scritti la missione con episodi di vita. Qui se ne offre una piccola selezione, che racconta la missione in modo vivo e teso a dare speranza. Ora l’autore è appiedato per sclerosi multipla; ma crede di poter imparare anche dai suoi bastoni.
Accogliere l'altro e la sua storia: ecco in cosa consiste la missione in cui ci immerge Don Olivio Dragoni. Ma quest'altro che ci interpella non lo troviamo solo in paesi esotici e lontani e, proprio a partire da una simile provocazione, il testo ci conduce alla riflessione sulla possibilità di intrecciare la ricchezza del panorama missionario con l'apparente povertà del vivere quotidiano, anche qui, a casa nostra. Ci significa dare senso e profondità all 045u2019intreccio di relazioni in cui siamo immersi, tenendo sullo sfondo l'idea del Vangelo come celebrazione di una appassionata "festa delle relazioni".