Un ampio e insuperato quadro di storia sociale ed economica del mondo rurale medievale, dall'età carolingia al Trecento, che spazia dalla Francia all'Inghilterra, ai paesi dell'Impero. Georges Duby, il grande maestro della storiografia francese, sintetizzando testimonianze e documenti di carattere molto diverso, recupera tutti gli aspetti, i problemi e gli elementi costitutivi della civiltà, non più cittadina, che si affermò alla caduta dell'impero romano: dalle tecniche di coltivazione all'evoluzione dei grandi patrimoni fondiari signorili; dall'estensione progressiva delle aree coltivabili alla diffusione dell'economia di scambio; dalle rivolte contadine all'impatto di fenomeni catastrofici come le pestilenze e le carestie del XIV secolo.
"Vieni con me, partiamo per un viaggio avventuroso, indietro nei secoli, fra il 1160 e il 1220 sotto il regno di Filippo Augusto, nella Francia del Nord. E là, in quell'epoca e in quel paese che ci trasferiremo, raccogliendo tutti i segni che i cavalieri hanno lasciato al loro passaggio. Di quell'epoca rimangono qualche pergamena conservata negli archivi, racconti, storie vere o inventate. Ed è proprio uno di questi testi che ci permette di vedere abbastanza da vicino un cavaliere. Sarà lui il nostro testimone principale." Il protagonista di queste pagine si chiamava Arnulfo, era il signore di Ardres. A raccontare la sua storia appassionante, destinata anche ai più giovani, è Georges Duby, tra amori, tornei e battaglie. Età di lettura: da 11 anni.
Temi di questo libro sono il matrimonio, la famiglia, la parentela e la sessualità nel Medioevo. Duby apre nuovi percorsi di ricerca per chi è interessato a conoscere in modo particolare il ruolo della donna, la morale e il costume dell'epoca, approfondendo, attraverso l'analisi di numerosi documenti storici, la vera vita di alcuni gruppi d'élite. Matrimonio medievale è un esempio di come la comprensione storica si possa ampliare e rinnovare attraverso l'uso libero e spregiudicato di strumenti provenienti da esperienze scientifiche diverse: dalla sociologia all'etnologia, all'antropologia. Introduzione di Ida Magli.
Scritto su commissione per una collana di vasta divulgazione, felice punto d'incontro di rigore storiografico e talento narrativo, La domenica di Bouvines, dedicato a una celebre battaglia del 1214, è da molti considerato uno dei capolavori di Georges Duby.
Quel fatidico giorno, nella piana di Bouvines, il re di Francia Filippo Augusto dovette suo malgrado affrontare, uscendone vittorioso, la terribile coalizione dell'imperatore Ottone, del conte di Fiandra Ferrando e del conte di Borgogna Rinaldo. Si trattò di una vittoria fondamentale, che avrebbe rinsaldato decisamente le basi della monarchia francese suscitando per la prima volta il sentimento dell'unità nazionale.
Scandendo il saggio storico in tre tempi, l'evento, la messa a fuoco delle «forze storiche» in campo e la sua trasformazione in leggenda, il grande storico francese propone al lettore un approccio originale e complesso a quella memorabile giornata che avrebbe segnato per secoli il destino degli stati europei. La storia di una battaglia si trova cosí a essere riabilitata e profondamente rinnovata dall'analisi congiunta del contesto sociale, culturale e ideologico, e Bouvines ci appare come un microcosmo, una lente di ingrandimento la cui minuziosa scomposizione permette di cogliere la verità di un'intera epoca e un'intera società.
"Vieni con me, partiamo per un viaggio avventuroso indietro nei secoli, fra il 1160 e il 1220 sotto il regno di Filippo Augusto, nella Francia del Nord. È là, in quell'epoca e in quel paese che ci trasferiremo, raccogliendo tutti i segni che i cavalieri hanno lasciato al loro passaggio. Di quell'epoca rimangono qualche pergamena conservata negli archivi, racconti, storie vere o inventate. Ed è proprio uno di questi testi che ci permette di vedere abbastanza da vicino un cavaliere. Sarà lui il nostro testimone principale." Georges Duby racconta la vita appassionante di Arnulfo di Ardres, tra amori, tornei e battaglie. E lui il vero eroe del racconto. Età di lettura: da 11 anni.
Un quadro storico ricostruito tramite gli strumenti di ricerca più moderni dall'antropologia all'ecologia, dalla tecnologia alla psicologia storica alla demografia sociale. Lo sviluppo dell'economia europea, dalla crisi del VI secolo al decollo del XII, è analizzato a partire da una grande quantità di fonti e rappresenta un punto d'arrivo e di maturazione di una lunga serie di ricerche.
Georges Duby, uno dei massimi storici del Medioevo, offre in questo volume un rapporto sulla sessualità e il matrimonio nell'età medioevale, attraverso un racconto che ci conduce nelle stanze più segrete dei castelli, tra cortei nuziali e amori ancillari, matrimoni regali e altrettanto nobili divorzi.
"...volevo vedere più chiaramente chi fossero, nella Francia del XII secolo, le donne che erano chiamate dame perché avevano sposato un signore, conoscere quale destino fosse loro assegnato nell'ambiente in cui vivevano, nel bel mondo, ai gradi superiori di quella società brutale e raffinata che chiamiamo feudale".(Dall'Introduzione) Eleonora d'Aquitania, lussuriosa e traditrice; Maria Maddalena, peccatrice pentita; Eloisa, ribelle e trasgressiva; Isotta, vittima innocente di un filtro d'amore: queste e altre ancora le figure che Georges Duby descrive in questo volume.
Nel Medioevo i poeti e i cavalieri fanno atto di omaggio alla donna, cui dedicano i loro canti e le loro imprese. Ma era proprio così emergente e privilegiata la posizione della donna nel Medioevo? Risponde Georges Duby, confermando ancora una volta la sua straordinaria capacità di divulgare nuove chiavi di lettura di un'epoca conosciuta spesso in termini solo favolistica. Georges Duby (1919-1996) è stato uno dei più grandi storici del Medioevo. Ha insegnato per oltre vent'anni Storia delle società medievali al Collège de France.