«Ad alcuni anni dalla prima edizione di questo volume, emerge in modo ancor più impellente il tema di fondo che esso propone: l'urgenza di por mano - in sede giuridica, ma anche educativa e politica - a una ridefinizione nel profondo dell'idea di giustizia che ha accompagnato per millenni la nostra storia, vale a dire il modello conflittuale fondato sull'agire corrispettivo rispetto al giudizio, negativo o positivo, che si dia dell'altro. Una criteriologia dei rapporti umani che ha prodotto infiniti lutti nel corso della storia ma che oggi, da quanto disponiamo degli strumenti per la distruzione totale, può condurre l'intero pianeta alla catastrofe. [...] L'auspicio è che l'idea semplice ma rivoluzionaria secondo cui la giustizia non trova la sua espressione attraverso l'immagine della bilancia, ma consiste nell'attivare pur sempre progetti di bene in rapporto al male e nel mantenere la fedeltà al bene nonostante le suggestioni del male, possa progressivamente farsi strada». Una analisi degli interventi di papa Francesco, del Catechismo della Chiesa cattolica e degli sviluppi più recenti del diritto penale canonico e di quello vaticano nel testo che fonda l'idea di giustizia riparativa.
Punizione, colpa, redenzione, perdono: un'indagine in una prospettiva che mette in dialogo diritto, religione e teologia sul tema della pena, nel quadro della tensione tra sedimentate letture retributive della giustizia e contenuto della salvezza. «Nulla probabilmente deturpa il messaggio religioso più della sua identificazione con l'idea secondo cui il compimento del male esigerebbe una ritorsione dal contenuto analogo [...]: il proprium dell'annuncio cristiano, e il suo apporto a ogni altro pensiero religioso, sta infatti nel convincimento che solo il bene - l'amore, in quanto adesione all'essere stesso di Dio - costituisce la vera alternativa di vita allo scandalo del male». In gioco è la possibilità di pensare nuovi modelli della giustizia umana.
Con questo Sesto Quaderno continua l'itinerario attorno alle problematiche dell'uomo contemporaneo: questa volta riflettendo, come di consueto a più voci, sul principio del rispetto per la vita, a parole affermato dalle moderne società occidentali, ma nella realtà molto spesso dimenticato, quando non addirittura violato.