
Ripensare un autore come Bonaventura vissuto 800 anni fa non significa soltanto ricostruire dal punto di vista storico-critico le fonti del suo pensiero o le modalità storiche del suo articolarsi in rapporto ai suoi contemporanei medievali, ma renderlo vivente anche per i pensatori contemporanei, perché il pensiero di Bonaventura diventa attuale se lo si mette in relazione con le questioni più urgenti della filosofia contemporanea. In questo volume Emmanuel Falque interroga il Breviloquium di Bonaventura con gli strumenti della fenomenologia husserliana, nella consapevolezza che nel modo francescano di dire Dio egli offra l'opportunità di parlare di Dio senza ridurlo a un oggetto di pensiero, alla causa sui aristotelica che fonda l'intera realtà. La relazionalità originaria di Dio è è considerata dal Falque come il presupposto di un oltrepassamento della metafisica, in cui Dio non sia più soltanto un "oggetto" del pensiero ma diventi la fontalità originaria dell'essere. Chiaro appare dunque il legame del pensiero del Falque con l'interpretazione heideggeriana della metafisica occidentale come onto-teo-logia, ben evidenziato dal curatore dell'opera, Pierfrancesco Stagi, nella sua introduzione.
«Più si teologizza, meglio si filosofa»: con queste parole Emmanuel Falque guida il lettore nel metaforico "passaggio del Rubicone", che conduce dalla riva della filosofia a quella della teologia sconvolgendo i canoni tradizionali del rapporto tra le due discipline. Mettere in dialogo questi versanti opposti - nel tentativo di innovare un'antica tradizione che affonda nel pensiero medievale e ha vari sviluppi nell'età contemporanea - significa predisporsi a una loro nuova comprensione, alla scoperta della potenza euristica di questi diversi e autonomi ambiti del sapere, dove l'uno arricchisce l'altro. Una prospettiva che conduce al superamento del ruolo ancillare della filosofia rispetto alla teologia e alla liberazione della teologia tramite la filosofia, con l'audacia che caratterizza la svolta teologica della fenomenologia francese nel suo aprirsi alle tematiche religiose. La proposta di Falque è una originale ermeneutica cattolica che si pone in dialogo con Husserl, Heidegger, Ricoeur, Lévinas, Merleau-Ponty, Derrida, Rahner, von Balthasar, Bultmann, de Lubac, e ruota attorno ai temi del "corpo", della "voce", del "Kerigma" e del "credere". La "decisione per la fede" è il timbro del suo pensiero: un sapere filosofico-teologico "trasformante".
Seguendo la metafora della traversata tra due sponde di uno stesso fiume, il testo di Emmanuel Falque ci offre un'avvincente lettura del rapporto tra filosofia e teologia nel terreno comune del loro incessante confliggere: quello dell'esegesi e dell'ermeneutica del testo biblico. Un'andata e ritorno che non si sottrae dal confronto con alcune delle più importanti esperienze filosofiche del Novecento, proponendo una propria e originale interpretazione di quella tradizione fenomenologica francese, in cui l'intera riflessione di Falque sorge e s'innerva. Breve sebbene densissimo per profondità di pensiero, questo saggio costituisce uno sguardo panoramico che l'autore getta a ritroso sulla propria riflessione, ripercorrendone i nodi filosofici e teologici più significativi. Il volume è arricchito da un saggio di Andrea Bellantone che introduce il lettore italiano all'interno del pensiero di Falque e dell'ampia galassia della fenomenologia francese contemporanea.
Mai come oggi, nella storia della teologia, si è parlato così poco della "risurrezione finale": è un indizio che probabilmente non si sa più che cosa dirne. Questo silenzio non deriva in realtà dall'impotenza della teologia. Il problema è piuttosto l'assenza pressoché universale di qualsiasi tipo di riferimento al vissuto più originale dell'uomo: l'atto di nascere, attraverso il quale Cristo, così come il discepolo, vengono (nuovamente) alla vita, e aprono un altro mondo; o meglio, dischiudono un nuovo modo d'essere a questo stesso mondo. Secondo capitolo della prestigiosa trilogia francese dell'autore, questo volume rilegge il confronto tra Gesù e Nicodemo e interpella tutta la tradizione del pensiero per esplorare le profondità di un tema complesso e cruciale.