
Negli ultimi anni un'attenzione anche mediatica senza precedenti si è concentrata sulla giustizia vaticana, trovatasi alle prese con un caso dalle dimensioni altrettanto inedite per il minuscolo stato d'Oltretevere. Oltre all'identità dei suoi imputati, a catalizzare un simile interesse hanno contribuito altresì criticità macroscopiche nella gestione del processo, su cui commentatori ed esperti non hanno potuto fare a meno di interrogarsi. Quali gli effetti dei rescritti pontifici che hanno investito la vicenda processuale? Quale il rapporto tra diritto vaticano e diritto canonico? Quale l'impatto della sentenza nell'ordinamento italiano, ma anche sul piano europeo e internazionale? A tali quesiti la presente «analisi critica» mira a fornire risposte.
La rappresentazione della forma della luce richiede una ricerca di soluzioni espressive sempre diverse, sia in ambito visivo sia letterario, che in epoca moderna mettono in discussione il ruolo interpretativo dell'uomo nei confronti del paesaggio. L'indagine della riflessione storico-artistica di Francesco Arcangeli, allievo di Roberto Longhi, consente di delineare una possibile riconciliazione nel rapporto quasi del tutto compromesso tra uomo e natura. Il critico d'arte bolognese, riannodando i fili che legano arte informale e Romanticismo, ha proposto il concetto di "tramando" come riconfigurazione continua della tradizione per formulare inesplorate ipotesi espressive, che si rivela strumento indispensabile per riscoprire le radici del discorso sulla visività degli scrittori italiani tra gli anni Quaranta e Sessanta. Il volume, grazie all'analisi di scambi epistolari inediti, ricostruisce i legami intellettuali tra Arcangeli, il pittore Ennio Morlotti e alcuni "amici scrittori", accomunati dalla volontà di mantenere viva una certa tradizione culturale anche in un'epoca che segna la crisi dell'uomo occidentale sempre in rivolta contro il proprio destino.