La ricerca del principio ultimo della conoscenza ha inseguito, sin dalle origini, ciò che limita e convalida la ragione nelle sue diverse attività. E se il pensiero antico ha misurato la potenza del discorso e legittimato i suoi princìpi logici mediante ciò che li trascende, la riflessione contemporanea ha insistito sul ruolo dei valori e dell'affettività nel determinare i campi delle investigazioni scientifiche. La ragione non è solo un'attività neutra di conoscenza poiché si radica, in ultima analisi, nell'aspirazione di incontrare l'altro, di rispettarlo nella sua irriducibilità.
L'introduzione alla metafisica proposta dall'autore è attenta alla svolta trascendentale della modernità e integra molti aspetti di un'antropologia delle facoltà umane, soprattutto dei gradi di conoscenza (sensibilità, ragione, intelletto) interpretati nella direzione di un'etica intersoggettiva. La categoria chiave è «atto d'essere», inteso senza assoggettamento alle pretese razionaliste delle scienze contemporanee, né alle nozioni formali dei manuali della scolastica. La riflessione procede prendendo in esame le questioni della metafisica contemporanea e delle sue categorie essenziali, per esempio la «differenza» o la «persona», e altri temi della fenomenologia contemporanea nei suoi aspetti metafisici o fondamentali.
Sommario
Avvertenza. Introduzione. Capitolo primo. Che cos'è la metafisica. Capitolo secondo. L'ente, l'esistente e lo Spirito. Capitolo terzo. Il metodo in metafisica. Capitolo quarto. Una disposizione fondamentale. Capitolo quinto. Ontologia. Capitolo sesto. La sensibilità. Capitolo settimo. La ragione. Capitolo ottavo. Rendere ragione. Capitolo nono. Le scienze esatte. Capitolo decimo. L'intelletto e l'atto. Capitolo undicesimo. L'atto e la persona. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Gilbert, gesuita, è titolare della cattedra di Metafisica alla Pontificia Università Gregoriana e decano della Facoltà di Filosofia. È autore di oltre duecento articoli pubblicati in una decina di Paesi, collaboratore della Nouvelle revue théologique e di Civiltà Cattolica e membro del comitato scientifico di Annuario, Rivista di filosofia neoscolastica e Sintese. Ha pubblicato, tra l'altro, Sapere e sperare (Vita e Pensiero, 2003), Violence et compassion (Éditions du Cerf, 2008), Le ragioni della sapienza (G&BPress, 2011). Il volume, apparso la prima volta da Piemme nel 1983, viene riproposto in una seconda edizione corretta e completata.
En nuestra época domina más la impaciencia por tener que la paciencia de ser. Y sin embargo, aquel que lo «tiene» todo no necesariamente «es» el más importante. En este sentido, aunque la metafísica se interesa por las cuestiones reales, más aún lo hace por la profundidad de nuestros pensamientos y de nuestras decisiones, es decir, por el «ser».
Las páginas de este libro muestran que, incluso en las comunicaciones más anodinas, toda persona se guía por paradigmas propios que suelen pasarnos desapercibidos. El término «ser» expresa tales paradigmas; su sentido revela ante todo la libertad y la diversidad, el don, su acogida y su respuesta. Por otra parte, el «ser» pone de relieve la aceptación de los unos y los otros. Así, la analogía, como tema central de la metafísica, se explica a partir de este marco de la comunicación libre, donde tiene lugar el «ser del lenguaje».
En todo caso, el «ser» no es simple fruto del acuerdo alcanzado entre las personas. Los seres humanos viven juntos porque ello les ha sido dado como don previamente. Los trascendentales de la metafísica (la unidad, la bondad, la verdad, el bien, y la santidad) significan este don y constituyen el «lenguaje del ser».