"Immaginate un tavolo pieno di libri aperti, di fotocopie, di appunti, e poi ancora tazze di caffè e bicchieri d'acqua. Immaginate una montagna di libri in disordine e poi moltiplicate per tre e avrete un barlume d'idea del lavorio e del disordine che c'è dietro a questo libro". È con queste parole che Elena Granata, architetto e docente del Politecnico di Milano, Chiara Granata, musicista e dottore in filosofia, Anna Granata, ricercatrice in pedagogia interculturale all'Università di Torino, aprono il racconto del loro approccio felice al sapere. Un originalissimo libro che nasce dall'insofferenza verso un'idea convenzionale di sapere che ignora le relazioni e le comunanze e si trincera dietro codici e discipline, una ricerca che fa vibrare la bellezza e l'emozione della scoperta culturale partendo da un'intuizione feconda: tutte le idee sono sorelle, non ha senso recintare il sapere in orticelli chiusi.