Genova, luglio 2001: un ragazzo di 23 anni ucciso dai carabinieri; 93 persone pestate e arrestate sulla base di prove false alla scuola Diaz; decine di fermati torturati nella caserma di Bolzaneto; in una vera e propria eclisse dei diritti costituzionali democratici, di fatto sospesi. Vittorio Agnoletto, all'epoca portavoce del Genoa social forum, e Lorenzo Guadagnucci, testimone e vittima del blitz alla Diaz, raccontano tutte le verità sul G8 di Genova e sui tentativi di fermare e condizionare i processi. Enrico Zucca, pm al processo Diaz, per la prima volta svela agli autori i retroscena dell'inchiesta genovese. I massimi vertici della polizia e dei servizi segreti, oltre a decine di agenti, sono stati condannati in secondo grado. Sono giudizi clamorosi, senza precedenti. Eppure tutti sono rimasti al loro posto e molti sono stati addirittura promossi, con l'avallo dell'intero arco politico parlamentare. La ferita aperta nel luglio 2001 non è stata ancora rimarginata. Nel 2001 un grande movimento nella sua fase nascente è stato criminalizzato, ma le sue idee non erano sbagliate: a Genova si parlava di un prossimo crac della finanza globale, del collasso climatico del pianeta, delle guerre come frutto naturale del sistema neoliberista. Scenari che si sono puntualmente avverati. In questo libro si racconta il volto autentico del G8 di Genova: un tracollo dei valori democratici, ma anche una proposta culturale e politica che resta vitale. Prefazione di Susan George.
Le parole sono importanti. E se giornali e Tv scrivono e parlano male è probabile che lettori e spettatori pensino male. "Parole sporche" dà conto di come e perché razzismo e xenofobia in Italia trovano spazio sui più importanti media, in bocca agli intellettuali e tra i cittadini. Lorenzo Guadagnucci passa in rassegna gli esempi più clamorosi dell'alleanza tra stampa mainstream e vox populi e addita le "parole sporche" da mettere all'indice. Come voltare pagina? L'autore racconta l'impegno di organizzazioni come Giornalisti contro il razzismo, Articolo 3, Cospe e propone la via di un consumo critico dell'informazione. Prefazione di Mohamed Ba, attore, musicista, mediatore culturale.
Il commercio equo e solidale sta attraversando un vero e proprio boom. Negli ultimi tre anni, con l'avvento della grande distribuzione, sono aumentati in modo vertiginoso i fatturati, la gamma dei prodotti e i soggetti coinvolti. Il commercio equo e solidale affronta una crisi di crescita ed è dunque a un punto di svolta. Superata la fase pionieristica e consolidate le strutture di base, si aprono i problemi di governo della crescita. Si tratta di accettare altre sfide, con il rischio di perdere parte della spinta ideale, ma anche di formare un'inedita classe imprenditoriale e nuove professionalità; significa, infine, allargare la scelta ai prodotti di massa e coinvolgere nuove aree geografiche.