"Vaccino anti-Aids: l'Italia è prima", "Aids, funziona il vaccino italiano", "Il mio vaccino batterà l'Aids". Il 24 ottobre 1998 i principali quotidiani italiani riprendono con enfasi l'annuncio fatto il giorno prima dalla ricercatrice dell'Istituto superiore di sanità Barbara Ensoli durante il Simposio internazionale su Aids e cancro. Da allora decine di milioni di euro sono stati stanziati dallo Stato italiano per sostenere il progetto di un vaccino contro l'Aids, basato sulle proprietà della proteina Tat, illudendo milioni di persone che la cosiddetta "peste di fine millennio" stesse per essere definitivamente sconfitta. Dopo quindici anni nessun vaccino italiano contro l'Aids è apparso all'orizzonte, mentre la sperimentazione prosegue anche in Sudafrica, nonostante le numerose critiche provenienti dal mondo scientifico internazionale. Da questa rigorosa inchiesta condotta tra medici, scienziati e politici emerge una realtà segnata da paure, interessi economici, protezioni politiche, intrecci familiari e affari internazionali.
Genova, luglio 2001: un ragazzo di 23 anni ucciso dai carabinieri; 93 persone pestate e arrestate sulla base di prove false alla scuola Diaz; decine di fermati torturati nella caserma di Bolzaneto; in una vera e propria eclisse dei diritti costituzionali democratici, di fatto sospesi. Vittorio Agnoletto, all'epoca portavoce del Genoa social forum, e Lorenzo Guadagnucci, testimone e vittima del blitz alla Diaz, raccontano tutte le verità sul G8 di Genova e sui tentativi di fermare e condizionare i processi. Enrico Zucca, pm al processo Diaz, per la prima volta svela agli autori i retroscena dell'inchiesta genovese. I massimi vertici della polizia e dei servizi segreti, oltre a decine di agenti, sono stati condannati in secondo grado. Sono giudizi clamorosi, senza precedenti. Eppure tutti sono rimasti al loro posto e molti sono stati addirittura promossi, con l'avallo dell'intero arco politico parlamentare. La ferita aperta nel luglio 2001 non è stata ancora rimarginata. Nel 2001 un grande movimento nella sua fase nascente è stato criminalizzato, ma le sue idee non erano sbagliate: a Genova si parlava di un prossimo crac della finanza globale, del collasso climatico del pianeta, delle guerre come frutto naturale del sistema neoliberista. Scenari che si sono puntualmente avverati. In questo libro si racconta il volto autentico del G8 di Genova: un tracollo dei valori democratici, ma anche una proposta culturale e politica che resta vitale. Prefazione di Susan George.
"Con questo libro mi pongo l'obiettivo di illustrare la storia, le ragioni e anche le difficoltà del movimento dei movimenti, e soprattutto di rendere chiare a tutti le nostre principali proposte. Il tentativo è duplice: fornire uno strumento utile al confronto dentro il movimento e informare chi del movimento non fa parte e magari non ne condivide neppure le idee, ma non rinuncia a 'camminare domandando'. Procederò anche attraverso il racconto di episodi dei quali sono stato diretto protagonista o testimone, episodi a volte noti (almeno nella loro versione ufficiale), a volte sconosciuti." (Dall'Introduzione)
"Prima di essere consumatori siamo persone. Prima di essere italiani o africani siamo persone. Prima di professarci cristiani o buddisti siamo persone." Parole inequivocabili quelle di Vittorio Agnoletto, il medico già presidente della Lega italiana per la Lotta contro l'AIDS, nel 2001 portavoce della delegazione italiana al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre e del Genoa Social Forum in occasione del G8, membro italiano del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale, che in questo volume spiega l'esperienza, le ragioni, le proposte dei movimenti contro la globalizzazione neoliberista.