La Raccolta antiariana parigina – per la prima volta tradotta integralmente in italiano – contiene documenti relativi alla controversia ariana (dal 343 al 366 ca.), ritrovati da P. Pithou nel 1590, in un codice del XV secolo di cui non disponiamo più. Si tratta di una collezione di documenti tra i più controversi e discussi per l’attribuzione dei frammenti e la loro collocazione storica: potrebbe essere materiale preparatorio, raccolto in vista di un’opera mai pubblicata, oppure questo dossier potrebbe essere stato stralciato (e in fine integrato) prima della fine del IV secolo dal più ampio Liber adversus Valentem et Ursacium, di cui parla Girolamo e non giunto a noi; con alcune aggiunte, che però risalgono al 366 e quindi difficilmente inserite da Ilario, morto un anno dopo. Nel suo complesso il Dossier, molto importante per la storia delle Chiese nel IV secolo, offre il quadro di un’epoca turbata per la dottrina della fede, ma getta luce anche su alcuni tratti distintivi della personalità di Ilario: l’intuizione veloce delle situazioni, l’amore per la documentazione rigorosa, la fedeltà e il rispetto assoluto dell’ortodossia, la posizione evidentemente filoatanasiana.
Nell'infuocato clima provocato dalla eresia ariana nella metà del IV sec., Ilario di Poitiers è tra i più accaniti difensori dell'ortodossia. Nel 359 scrive il Liber II ad Constantium: una supplica all'imperatore, pregandolo di autorizzare un dibattito tra lui e Saturnino di Arles, che lo aveva ingiustamente accusato di tradimento della vera fede evangelica. Un documento importante per ricostruire la posizione dei vescovi della Gallia, e più particolarmente dell'Aquitania, di fronte alla professione di fede di Nicea. Ilario fu il primo autore nella cristianità latina a comporre inni come strumento di acculturazione dottrinale dei suoi fedeli. Di tali testi ne sono giunti a noi solo tre: Cristo Dio in cui Ilario esprime la sua fede nell'unico Dio; La resurrezione di Cristo, inno pasquale affidato a una voce femminile che incarna l'anima del neofita da poco rigenerata nella Veglia battesimale di Pasqua; Le tentazioni di Cristo che mette in contrapposizione il primo e il secondo Adamo, l'Adamo terrestre e caduco con l'Adamo celeste vittorioso sulla morte e su Satana.