Pietra d'inciampo dei sistemi filosofici, il problema del male sembra attrarre in misura assai limitata l'attenzione delle filosofie contemporanee. Nel cosiddetto 'secolo breve', così radicalmente segnato dallo scatenamento del male (morale e fisico), ma anche nella nostra epoca di cambiamento, il tema del male è parso e pare risultare poco interessante per un pensiero prevalentemente attirato da indagini analitiche ed empiriche. La filosofia classica tedesca invece - che pure viene impropriamente catalogata come una sequenza di sistematiche astratte - si è seriamente confrontata con il tema del male, all'interno di un pensiero fondante, anche se differenziato, che tiene fermo il binomio dialettico di ragione e libertà. Il male ha una natura spirituale, è negatività attiva, non mera assenza, e questo ne spiega la valenza distruttiva. La ricerca che segue è soprattutto un invito a porsi riflessivamente in ascolto di quattro protagonisti della filosofia tedesca sul tema del male, con la consapevolezza che le loro lezioni sollecitino a cercare ancora e 'pensare altrimenti'
L'uomo non può essere né ereditato né venduto né donato; non può essere proprietà di nessuno, perché egli è, e deve rimanere, proprietà di se stesso. Egli porta nel profondo del suo animo una scintilla divina, che lo innalza al di sopra dell'animalità e lo fa concittadino di un mondo di cui il primo membro è Dio stesso, scintilla divina che è la sua coscienza. Questa gli comanda in modo assoluto e incondizionato di volere questo, di non volere quello; e ciò liberamente e di propria iniziativa, senza alcuna costrizione fuori di lui (da Rivendicazione della libertà di pensiero).
Un'introduzione organica alla filosofia di Heinrich Friedrich Jacobi (1743-1819), universalmente riconosciuto come un protagonista della filosofia tedesca classica nel passaggio dall'età dei Lumi alla stagione del romanticismo. Dopo un capitolo iniziale, in cui vengono messi in luce la formazione di Jacobi, i suoi primi esperimenti letterari e filosofici, il pensiero economico e politico, si prende in considerazione il nucleo filosofico dei due romanzi Allwill e Woldemar. Seguono le ricostruzioni delle controversie sulla dottrina di Spinoza, che ha assicurato a Jacobi un posto fondamentale nella storia della filosofia moderna, contro l'idealismo e "sulle cose divine" con Schelling.