"L'artista [...] è incaricato del compito di creare un'immagine atemporale e distaccata, in contatto con il cielo piuttosto che con l'umanità, un'immagine in grado di rispecchiare, come attraverso un riflesso diretto, il suo divino o santo archetipo e, inoltre, di servire come veicolo di forze divine, come ricettacolo della divina sostanza. Autosufficiente in relazione allo spettatore, l'immagine deve allo stesso tempo configurarsi in modo "aperto" nei confronti del cielo. Ciò che l'artista è chiamato a creare è un guscio, privo di forma e di senso in quanto tale, pronto a ricevere potenza • vita dall'alto, dallo Spirito Santo che lo coprirà della sua ombra, dalle entità celesti che vi eleggeranno la propria dimora."
In quest'opera l'autore sottrae definitivamente l'arte mediterranea dei secoli dal III al VII secolo al pregiudizio classicistico della "decadenza" per mostrarne le ragioni di fondo, nella trasformazione da una visione del mondo essenzialmente umanistica a una concezione più spirituale ed astratta. Il testo riporta i riferimenti alla storia delle idee dell'epoca, allo sviluppo dei centri di produzione artistica, da Costantinopoli a Ravenna, alla persistenza di tradizioni antiche fino ad arrivare all'accostamento con l'esperienza artistica del XX secolo dell'astrattismo. Il corredo di oltre 200 illustrazioni costituisce per la sua completezza quasi un libro dentro il libro.
"Alle origini dell'arte bizantina", qui presentato nell'edizione italiana a cura di Maria Andaloro e Paolo Cesaretti, è uno di quei testi seminali, che rivoluzionano le discipline; una di quelle opere che si pongono come spartiacque per generazioni di studiosi e che giungono a superare il campo dell'appartenenza specialistica per porsi come «classici moderni» del pensiero e della riflessione storico-artistica. È l'opera con la quale Kitzinger - coetaneo e sodale di Gombrich e di Panofsky, di Wittkower e di Held; transfuga, come loro, dalla Germania nazista - sottrae definitivamente l'arte mediterranea dei secoli dal III al VII al pregiudizio classicistico della «decadenza» per mostrarne le ragioni di fondo, nella trasformazione da una visione del mondo essenzialmente umanistica a una concezione più spirituale e astratta. Ricca di riferimenti alla storia delle idee dell'epoca, allo sviluppo dei centri di produzione della cultura visiva (dal Levante a Costantinopoli, da Roma a Ravenna), alla persistenza di tradizioni antiche, e nel contempo folgorante negli accostamenti all'esperienza artistica del XX secolo - particolarmente all'astrattismo -, "Alle origini dell'arte bizantina" è non solo il capolavoro del suo autore, ma anche la più incisiva e persuasiva introduzione all'arte del mondo tardoantico e protomedievale. E adatta ai più diversi livelli di lettura e di «fruizione» anche per la seduzione di una scrittura sempre brillante e sostenuta, corredata da inoppugnabili riscontri visivi nelle oltre 230 illustrazioni che corredano il volume e che costituiscono una sorta di libro-dentro-il-libro.