Gli ultimi 60 anni sono stati testimoni di un cambiamento generale nella forma dell'edificio di culto cattolico in tutto il mondo. Questa trasformazione viene attribuita all'evento più significativo della Chiesa del secolo scorso: il Concilio Vaticano II (1962-1965). La nostra ricerca vuole avvicinarsi all'evento conciliare dal punto di vista del luogo di culto, cercando di rispondere ad alcune domande a proposito delle quali si è scritto e detto molto negli ultimi decenni: il Concilio ha avuto un'idea concreta di come dovrebbero essere le chiese? Come intendeva che gli edifici di culto fossero costruiti? Ci concentreremo sul momento-chiave di questo processo: il periodo tra il 1947 e il 1970, delimitato dall'enciclica Mediator Dei di Pio XII (1947) e dal Messale di Paolo VI (1970). La ricerca considera aspetti di natura storica, teologica, liturgica e artistica. La novità di questo studio consiste nel lavorare direttamente con fondi d'archivio, molti dei quali inediti, che ci permetteranno di ricostruire l'iter di redazione dei principali documenti della Chiesa che saranno sottoposti al nostro esame, contando anche sulla preziosa testimonianza orale di alcuni dei protagonisti diretti di questa cronaca. Una storia finora in gran parte sconosciuta.
Parliamo di chiese, quelle affascinanti testimonianze della Tradizione cristiana. Il volume è concepito innanzitutto come un corso, che pretende di offrire una trattazione organica e interdisciplinare sulla natura degli edifici di culto cristiani. Questo è un libro di Teologia: gli edifici di culto sono studiati alla luce del Mistero di Dio rivelato in Cristo. Ma questo è anche un libro di Architettura. L'Architettura è il modo per mezzo del quale lo spazio liturgico si è "incarnato" nella Storia, diventando materia, forma, luce, arte, bellezza.
¿Qué es una iglesia? ¿Cómo se construye? El arquitecto y el promotor que se enfrentan a la ardua misión de erigir un espacio sagrado son como funambulistas que recorren juntos, temblando, el sutil alambre que salva el abismo entre lo vulgar y lo sublime, lo natural y lo sobrehumano, lo sensible y lo espiritual, lo humano y lo divino... Este libro nace con el deseo de contribuir al fecundo y tradicional diálogo entre los actores que intervienen en la construcción de una iglesia: los cliente, el proyectista, los artistas, los técnicos..., ofreciendo una visión integral del espacio sagrado, tanto arquitectónica y artística como teológico-litúrgica.
Una buena apotación sobre este tema siempre abierto: ¿cómo nos ayudan el espacio y su distribución a vivir las celebraciones? Fernando López Arias (Málaga, 1982) es presbítero incardinado en la Prelatura del Opus Dei. Arquitecto por la ETS de Arquitectura de Madrid-UPM y doctor en Teología litúrgica por la Pontificia Universidad de la Santa Cruz (Roma). Actualmente desarrolla su actividad docente y de investigación en el Instituto de Liturgia de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, que compatibiliza con el asesoramiento litúrgico en proyectos de edificación de nuevos templos.