Un distillato di cinque millenni di strategia bellica che travalica l'angusto ambito militare. I "36 stratagemmi" sono attuali ed efficaci nei campi più disparati: dalla psicologia alla politica, dal business al management, dall'educazione alla diplomazia, dalla comunicazione al marketing, dall'etica alle relazioni umane. Una scienza progredita del comportamento, una psicologia evoluta delle debolezze e delle forze degli individui all'interno del contesto strategico per controllare gli altri senza esserne controllati, per indurli a fare qualcosa senza che se ne accorgano, per fare qualcosa a loro insaputa o, ancora, per creare deliberatamente agitazione nel contendente e produrre determinate reazioni e movimenti. Qui si svelano le leggi del successo e dell'invincibilità. Attraverso i millenni, i "36 stratagemmi" non ha perso vitalità e non stupisce che oggi, in Oriente, sia considerata un'opera per l'addestramento dei manager. Presentazione di Franco Battiato.
Talvolta, all'improvviso, l'immenso tesoro del pensiero tibetano schiude una perla. A questa schiusa è primavera in tutto il mondo. "La conta dei frutti delle azioni nel mondo evanescente secondo l'insegnamento di Phalu il kashmiro", nato da un abbraccio insolito e fruttuoso tra il pensiero dell'Islam sufi e quello del Buddhismo tibetano, è la perla che viene qui tradotta per la prima volta in lingua italiana. Come foglie vive spiccate dal grande albero della conoscenza, si tratta di un florilegio di sentenze per parare i colpi del mondo, sino alla metà del secolo scorso popolare in Tibet come un lunario. Le lucide e belle riflessioni di questo vademecum, uno squisito livre de chevet, zampillano all'imbrunire dell'esistenza di un uomo nella cui mente guadagnò terreno l'idea che la vita non è altro che uno stato mentale, un incantesimo, un sogno. Il giovamento delle regole qui esposte è, appunto, impedire che il sogno della vita si muti in un incubo indigesto. Regole tanto più utili ai contemporanei.