Gabriele De Rosa (1917-2009), storico e figura di primo piano nella vita culturale, politica e sociale del nostro Paese, ha insegnato nelle Università di Padova, Salerno - ove è stato a lungo rettore - e Roma "La Sapienza". È stato presidente dell'Istituto Luigi Sturzo dal 1979 al 2006, senatore della Repubblica per due legislature dal 1987 al 1994 e deputato dal 1994 al 1996. È stato fondatore e segretario generale dell'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza e fondatore e presidente dell'Associazione per la storia del Mezzogiorno di Salerno e Potenza. I suoi contributi sulla storia del movimento cattolico italiano, su Luigi Sturzo, sulla storia della Chiesa e della pietà popolare e sulla religiosità nell'Italia moderna e contemporanea, sempre sorretti da un rigoroso metodo scientifico, hanno consentito una rilettura originale e incisiva della storia politica, sociale e religiosa del nostro paese. L'Istituto Luigi Sturzo, in occasione del centenario della nascita di Gabriele De Rosa, ha deciso di raccogliere e pubblicare una serie di contributi, a opera di allievi, colleghi e amici, su aspetti e momenti del suo impegno sul piano accademico, culturale e politico. Ne esce un quadro ricco e variegato, che ci consente di mettere a fuoco la personalità di un intellettuale animato da una intensa passione civile e da una viva sensibilità morale e religiosa, che ha lasciato una traccia profonda della sua presenza nella storia del Novecento italiano.
È viva la convinzione che ancora oggi, a poco meno di settant'anni dall'adozione della Costituzione Repubblicana, sia utile per il lettore rivisitare il travaglio culturale e politico vissuto, in modi diversi, dall'intera cattolicità italiana nella stagione della Costituente. Già nelle idee ricostruttive della democrazia cristiana del luglio del 1943 De Gasperi aveva posto la difesa della libertà delle persone e delle comunità organizzate come "premessa indispensabile" per arginare i totalitarismi; in seguito, nel documento conosciuto come Codice di Camaldoli, scritto tra l'estate del 1943 e il 1945, e negli interventi della XIX Settimana Sociale dei cattolici italiani, dell'ottobre 1945, furono discussi i temi dello stato e dei suoi rapporti con la società, nella prospettiva di un assetto politico istituzionale socialmente avanzato e pluralista retto dal nuovo sistema dei partiti di massa. Durante i lavori della Costituente, specie i costituenti democristiani più giovani, come Dossetti, La Pira, Fanfani, Lazzati, Moro e altri, senza interrompere le forme di dialogo avviate nella stagione della Resistenza con uomini e forze di altra ispirazione, si adoperarono per affermare una concezione dello stato democratico e della stessa democrazia intesi non semplicemente come insieme di procedure, bensì come realtà che traggono la loro ragion d'essere da profonde ispirazioni culturali e si esprimono in indirizzi sociali solidali e pacifici. Introduzione di Gabriele De Rosa.
Sono ricordati in questo volume, idee, momenti e figure che attraversano la storia della Democrazia cristiana, un partito che ha segnato profondamente le vicende politiche e sociali del nostro paese per circa mezzo secolo. Francesco Malgeri è dal 1979 professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di scienze Politiche dell'Università "La Sapienza" di Roma. In precedenza ha insegnato, dal 1971 al 1979, la stessa disciplina presso l'Università di Salerno. Nei suoi studi ha privilegiato aspetti e problemi di storia dell'Italia contemporanea, con particolare attenzione alla storia della Chiesa e del movimento cattolico.