Descrizione
Il decisivo passaggio dalla guerra alla ricostruzione sconta diffusi ritardi di analisi e di interpretazione, a partire da modalità e conseguenze della mancata epurazione, ovvero dei conti con ciò che il fascismo rappresentò nella società italiana e del destino riservato ai responsabili della guerra civile. Su questo tema, il materiale prodotto nel 1945-47 dalle Corti straordinarie d’assise e poi dalle Corti d’appello costituisce uno straordinario giacimento archivistico, sinora utilizzato solo in modo estemporaneo in monografie di ambito locale. Mandreoli ha studiato istruttorie e sentenze di area bolognese, ricavandone il mosaico a suo modo affascinante del cozzo tra reduci dell’esercito di Salò e mili- tanti del partigianato. Con la tecnica del flashback, risale dai processi dell’immediato dopoguerra agli eventi che li determinarono, cioè alla repressione del partigianato e alle rappresaglie contro i civili... L’attenzione alle persone, più che alle ideologie che le muovevano, ci immerge nelle pieghe di una società lacerata, dove dissidi politici si coniugavano con faide famigliari di cui Attilio Bertolucci fornì una magistrale interpretazione nel film Novecento. Sugli eccidi di Marzabotto, che costituiscono il cuore del libro, viene prodotto un ricco dossier fitto di nomi e date, utile per chiarire responsabilità individuali e coperture politiche che circondarono a lungo quel terribile evento.
L’autore
ALBERTO MANDREOLI (1974), insegna materie letterarie e storia nelle scuole superiori. Da anni conduce ricerche sui temi delle memorie delle stragi della II guerra mondiale e del loro riflesso sulla coscienza individuale laica e cattolica. Tra le sue pubblicazioni: Chi cercate? Vita e morte di Mauro Fornasari, diacono della chiesa di Bologna 1922-1944, Bologna 2013 e Vangelo e coscienza. Antifascismo e Resistenza dei cattolici bolognesi, Trapani 2015.
Nell'anno che celebra il settantesimo della liberazione dell'Italia dal nazifascismo questo volume si propone di recuperare la storia dimenticata della partecipazione dei cristiani bolognesi alla Resistenza. Nomi e circostanze subito coperti da oblio per calcolo, per desiderio di voltare pagina e timore di essere accusati di intesa con il nemico, individuato - nei primi anni della Repubblica - con le amministrazioni di sinistra dell'Emilia Romagna. Emergono così, oltre la dimensione locale, i più ampi temi di quel tragico momento: la responsabilità individuale, i crimini impuniti delle guerre degli italiani, l'ombra del nazismo sul massacro di Montesole, il dramma dell'8 settembre 1943 per i cattolici italiani. Una ricerca storica inedita nella quale si delineano gli alti profili di preti, religiosi e laici che seppero superare la tentazione dell'indifferenza e che, in nome del Vangelo, diedero ascolto alla coscienza rifiutando complicità e silenzio di fronte ai crimini e agli orrori dei nazifascisti. Con una prefazione di Giancarla Codrignani.
"Con gioia presento la pubblicazione su don Mauro Fornasari, diacono della Chiesa di Bologna, nato a Longara il 22 aprile 1922, ucciso a Gessi il 5 ottobre 1944, ad appena 22 anni. È un atto dovuto a un figlio della nostra terra e della nostra Chiesa che ha testimoniato il Risorto fino all'effusione del sangue, con l'innocenza dei piccoli secondo il Vangelo che sono in verità i forti e i vincitori sulle potenze del maligno. Un atto dovuto alla sua fede che lo ha guidato e sostenuto, come una fiaccola nella notte più oscura, fra vicende amare, giorni tristi e violenti. Un atto dovuto alla sua famiglia e ai suoi compagni di cammino, che in queste pagine lo ricordano con affetto immutato e lo fanno rivivere per noi, nella sua semplice grandezza. È un dono di pace che tutti riceviamo: nonostante siano tanti gli anni passati da quelle vicende che hanno insanguinato le nostre Comunità, sappiamo come ogni giorno debba essere grande l'impegno per continuare a costruire la concordia, il rispetto della dignità di ciascuno, crescendo nella capacità del perdono e non della vendetta, della giustizia e non dell'usurpazione violenta. È un dono particolare per il nostro Presbiterio diocesano che può così ricordare e conoscere la figura eminente di don Mauro, trovando in lui una vera scuola di santità e un forte motivo di identità, ispirazione, incoraggiamento." (dalla Prefazione di mons. Roberto Macciantelli)