In questo dialogo intimo e confidenziale fra biografia e teologia l'insigne studioso si racconta, e racconta anche un pezzo di storia della cultura italiana: il periodo con Valentino Bompiani e Umberto Eco nella Milano degli anni Sessanta, la stesura dell'Enciclopedia Europea in Garzanti... e poi ancora gli studi biblici e l'elaborazione della sua teologia, fino ad arrivare al dialogo interconfessionale. Ma questo libro è anche la straordinaria storia della famiglia De Benedetti (Paolo è cugino di Carlo De Benedetti) attraverso tutto il Novecento e le persecuzioni razziali, di cui la sorella Maria aiuta a ricostruire un frammento. Nell'ultima parte è lei, psicologa dell'educazione, a spiegarsi, e a narrarci la sua dedizione per i più bisognosi. Un legame forte, quello tra i due fratelli, perché, come dice Raffaello Zini nella Premessa, "vale certamente qui il detto secondo il quale dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna".
Paolo, Matteo e Luca sono tre amici in viaggio verso un convegno biblico. L' uno è medico ginecologo e sindaco (e per questo ribattezzato "il senatore"); il secondo, familiarmente detto "il rabbino", fa il commerciante; il terzo, amichevolmente conosciuto come "il monsignore", è un prete. L'alto e il basso, il sublime e l'infimo, lo spirito e la materia si mescolano imprevedibilmente lungo le strade di questa "zingarata" mistica e carnale. Avventure erotiche ed esegesi delle Scritture. Questioni ambientali e dilemmi morali. Il cibo, il sesso, la politica, la religione e le religioni. Un ritratto di uomini maturi all'inizio del terzo millennio, con i loro dubbi, le loro paure, i loro "peccati", le loro fragilità. Ma anche con la forza disperata di voler capire se stessi e il loro ruolo nel mondo. Di rifondare un'idea di humanitas, un paradigma personale di etica dentro una realtà che non offre più alcun punto di riferimento, che sconvolge e stravolge l'io.