Paolo di Tarso, l'ultimo apostolo chiamato da Cristo stesso, è con Pietro uno dei padri fondatori del cristianesimo. Nei suoi viaggi sulle sponde del Mediterraneo e nelle sue lettere, che sono una componente essenziale del Nuovo Testamento, la vita esemplare di Gesù di Nazaret si travasa in una nuova religione, al punto che c'è chi lo considera il primo teologo del cristianesimo. Fik Meijer, storico e archeologo dell'area del Mediterraneo, scrive una avvincente biografia del grande apostolo, tratteggiando la vita e l'opera di Paolo e rievocando in modo penetrante i retroscena storici e i luoghi della sua azione fra Tarso, Gerusalemme, Atene e Roma. In questo impressionante ritratto del Mediterraneo di venti secoli fa, l'autore riesce a trasportarci come nessun altro nel mondo e nella cultura dell'Antichità. «Questo libro è il frutto di una mia lunga frequentazione con san Paolo. Grande propagatore di una nuova religione (il cui annuncio era diametralmente opposto alle credenze dei Greci e dei Romani, ma era in conflitto anche con la fede dei Giudei), in realtà l'apostolo aveva anche i suoi lati antipatici: era ostinato, saccente, piagnucoloso, e di certo a livello tattico non era un genio. In questo libro cerco di far rivivere questa persona complessa con le sue qualità e i suoi difetti: Paolo deve tornare a vivere!».
9788827006694
Proviamo a sederci sulle gradinate del Colosseo e immaginiamo di assistere a una giornata di spettacolo, fra cinquantamila romani esultanti. La mattina ci aspettano le lotte tra animali e a ruota le battute di caccia. All'ora di pranzo, le esecuzioni di criminali e di schiavi, intervallate da gare di atletica e numeri comici. Finalmente, nel pomeriggio, il pezzo forte del programma: i combattimenti dei gladiatori. Fik Meijer è professore ordinario di Storia antica all'Università di Amsterdam. All'attività accademica unisce il gusto per la divulgazione.
Una capienza di 150.000 spettatori, il circuito enorme e imponente con una spina - il mura divisorio della pista - dalle magnifiche decorazioni, tribune altissime con gradinate che sembravano non avere fine, su tre piani, con strutture ad archi all'altezza del suolo e piccole colonne ai livelli superiori. Il Circo Massimo era una struttura gigantesca, ampliata e abbellita nel corso dei secoli da tutti gli imperatori: nessun altro edificio pubblico, a Roma e nell'Impero, reggeva il confronto. Lo stesso valeva per la qualità degli eventi che ospitava, con intensi programmi giornalieri che prevedevano fino a 24 corse quotidiane. L'edificio, la sua storia, i giochi, gli eroi delle corse, il pubblico, la tensione: Fik Meijer tuffa i suoi lettori nel cuore pulsante della Roma antica e svela segreti e curiosità di una passione che infiammava tutti indistintamente, imperatori, patrizi e plebei. Perché solo nella bolgia del Circo Massimo, quando le quadrighe si sfidavano sulla pista sabbiosa, per un attimo Roma era unita e non esistevano differenze sociali? Almeno fino a quando calava la sera e lo spettacolo era finito.
Proviamo a sederci sulle gradinate del Colosseo e immaginiamo di assistere a una giornata di spettacolo, fra cinquantamila romani esultanti. La mattina ci aspettano le lotte tra animali e a ruota le battute di caccia. All'ora di pranzo, le esecuzioni di criminali e di schiavi, intervallate da gare di atletica e numeri comici. Finalmente, nel pomeriggio, il pezzo forte del programma: i combattimenti dei gladiatori. Fik Meijer è professore ordinario di Storia antica all'Università di Amsterdam. All'attività accademica unisce il gusto per la divulgazione.