Nel dicembre 2020, con l'ordinanza ministeriale 172 che elimina il voto numerico su base decimale in favore dei giudizi descrittivi, la Scuola primaria ha raggiunto un traguardo importante. L'ottica è quella della "valutazione per l'apprendimento", che ha carattere formativo poiché permette di adattare l'insegnamento ai bisogni educativi concreti degli studenti. I contributi presenti in questo volume, espressione dei maggiori atenei italiani, dell'Istituto Indire e del mondo della scuola, sono firmati da voci che hanno contribuito in varia misura alla stesura e alla diffusione delle Linee guida emanate insieme all'ordinanza e, più in generale, di una nuova cultura della valutazione. Il lettore vi troverà spunti operativi e riferimenti teorici su ogni aspetto del percorso valutativo: la progettazione, con la formulazione di obiettivi coerenti e significativi, la documentazione, l'utilità del feedback, la creazione di verifiche adeguate, l'importanza dei compiti autentici, il corretto uso delle rubriche valutative e l'autovalutazione, oltre al tema della comunicazione con le famiglie e al ruolo chiave del dirigente scolastico.
"Un primo elemento che caratterizza il nostro volume riguarda il fatto che si tratta di un manuale teorico, con numerosi rimandi alle pratiche didattiche, frutto di un gruppo di lavoro che negli anni si è confrontato costantemente sulle tematiche proprie della didattica. La maggioranza dei suoi componenti operano nel Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, tutti collaborano in differenti progetti di ricerca che mantengono sempre al centro il rapporto con la scuola e le riflessioni legate alla didattica: di fatto, l'origine di questo volume trae ispirazione proprio dalla storia della laurea dei maestri, che compie oggi ormai quindici anni. Questo periodo ha consentito di sviluppare un' esperienza articolata, nei diversi corsi di laurea, sparsi sul territorio italiano, avviando e sviluppando un confronto molto interessante fra il mondo della ricerca e quello della formazione degli insegnanti, fra università e scuole, rispetto all'azione didattica, alla complessità del suo dispiegarsi e all'articolazione degli elementi che la compongono e la mettono in moto. Insegnare didattica ai futuri insegnanti pone, infatti, di fronte all'eterna dicotomia fra teoria e pratica e alla contrapposizione fra la richiesta di dettami operativi prescrittivi provenienti dal mondo della scuola così come dai futuri insegnanti - e la necessità di promuovere nei docenti - attuali e futuri - la capacità di osservare, leggere e valutare l'azione didattica." (Dall'Introduzione).