Tutto ciò che è possibile oggi, in seguito al progresso inarrestabile della scienza e della tecnologia, è anche eticamente lecito? Non è semplice rispondere a questa domanda, fondamentale per la bioetica. Il volume ricostruisce la storia della bioetica e della sua interazione con il biodiritto e la biopolitica, delinea in modo critico gli orizzonti teorici e le categorie concettuali per interpretare i principali problemi bioetici, articolandoli alla luce delle più recenti acquisizioni tecno-scientifiche. Sono affrontate anche le dimensioni della bioetica sociale, interculturale, non umana e post-umana. L'antologia raccoglie i principali riferimenti normativi sul piano della legislazione e giurisprudenza, nazionale ed internazionale.
Sex indica la condizione biologica dell'essere maschio o femmina (come si nasce); gender indica la condizione psico-sociale e culturale acquisita (come si diviene) o l'identità scelta dall'individuo. Ma quale è il rapporto tra sex e gender? Diverse le possibili risposte. Il dibattito sex/gender è estremamente complesso e rimanda ad un'articolata discussione filosofica tra moderno e postmoderno che ha rilevanti ripercussioni nel diritto con riferimento a questioni attuali (transessualismo, intersessualità, transgender, omosessualità e orientamento sessuale). È un dibattito che sfida le categorie tradizionali della filosofia e del diritto sulla identità e differenza sessuale. Il volume ricostruisce in modo sistematico l'origine e i percorsi interdisciplinari del dibattito attuale, analizzando i presupposti e le argomentazioni delle diverse teorie, evidenziando i possibili equivoci che si nascondono dietro gli appelli all'uguaglianza e alla non discriminazione.
Il fatto che nasciamo “maschi” o “femmine” poco importa: conta ciò che “diveniamo”,e il divenire dipende dalla storia,dalla società,dalla cultura,ma anche dalla nostra attitudine psicologica,dagli impulsi e dalla volontà. Le teorie gender (dall'inglese “genere”) ritengono che debba essere l'individuo a scegliere a quale sesso appartenere a prescindere da come nasce,e scegliere se legarsi a un individuo di sesso opposto o dello stesso sesso.Si tratta di teorie che,elaborate a livello scientifico e filosofico,hanno implicazioni in ambito giuridico e politico,portando alla legittimazione del transessualismo e del transgender,ma anche alla equiparazione delle unioni eterosessuali e omosessuali. La parola “genere” è già entrata nel diritto positivo sostituendo la parola “sesso”: non è solo la scelta di un termine che suona più “raffinato”, ma è una scelta teorica ben precisa nella direzione della negazione della naturale differenza uomo/donna come fondamento antropologico dell’identità sessuale e della famiglia. Il libro è di grande attualità. L’argomento appartiene al campo giuridico e sociale,ma prima ancora al campo filosofico e antropologico.Anche la Chiesa è grandemente interessata al dibattito, avendo le sue ragioni da sostenere e naturalmente le verità rivelate da tutelare per il bene dei credenti!
AUTRICE Laura Palazzani è ordinario di Filosofia deldiritto presso la Facoltà di Giurisprudenza della Lumsa (Libera Università Maria SS. Assunta) di Roma,dove dirige il Centro di Studi Biogiuridici.Dal 2002 è componente del Comitato Nazionale per la Bioetica;dal 2007 è Vice Presidente.
L'espressione "principio di precauzione" ha avuto un forte impatto e una rapida diffusione nell'ambito bioetico, biogiuridico e biopolitico. Ma che cosa significa, propriamente, precauzione? Come rendere compatibili le istanze della tecno-scienza con le esigenze etiche, giuridiche e politiche? Il volume getta luce sul principio di precauzione in una prospettiva filosofica, in una prospettiva biogiuridica e biopolitica e su un piano applicativo, con riferimento a problemi concreti in ambiti diversi.
Quali sono i problemi etici emergenti nell'ambito delle nuove tecnologie all'inizio e alla fine della vita umana? Quali le regole? Come interpretarle ed applicarle? Il volume cerca di rispondere a questi interrogativi, partendo dall'analisi delle principali teorie etiche in bioetica e dei modelli biogiuridici, per delineare in modo sistematico il quadro concettuale, i principi e le categorie di riferimento indispensabili per comprendere le singole questioni oggi al centro della discussione e le modalità con cui sono regolate. L'ultima parte è dedicata ad un'analisi critica biogiuridica delle norme: la legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita; la legge 219/2017 sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento; la sentenza n. 242 sul suicidio assistito della Corte costituzionale. L'obiettivo del volume è quello di consentire al lettore di acquisire una consapevolezza critica della discussione oggi sui temi centrali della biogiuridica all'inizio e alla fine della vita umana.