Nel presente volume, dedicato ai Libri I-II-III del Codice di diritto canonico e aggiornato alle più recenti riforme di Papa Francesco, l'amico collega Paolo Palumbo approfondisce nella prima parte il perché del diritto canonico (cap. I) e la sua presenza nella realtà della Chiesa anche con utili riferimenti alle connessioni con altri diritti confessionali (cap. II) e la ricostruzione dei relativi profili storici (cap. III). Nelle successive parti, si analizzano in modo chiaro e sistematico i canoni che disciplinano le norme generali (cap. IV), il Popolo di Dio (cap. V), la gerarchia ecclesiastica (cap. VI) e la funzione di insegnare della Chiesa (cap. VII). L'Autore traccia un percorso completo di analisi dei canoni nella prospettiva dell'ecclesiologia conciliare al fine di fornire un valido strumento di studio non solo per gli "addetti ai lavori" (autorità ecclesiastiche, operatori dei tribunali ecclesiastici, avvocati canonisti, ecc.), ma anche per gli insegnanti di religione cattolica e per gli operatori pastorali nei loro molteplici ambiti di riferimento.
Paolo ha diciassette anni, tanti amici, successo con le ragazze, una famiglia meravigliosa, l'argento vivo addosso. E un sogno: diventare chef. Quando un giorno in cucina un coltello gli sfugge dalle mani non ci fa troppo caso, pensa a una distrazione, pensa che la sera non farà più così tardi se la mattina dopo deve lavorare. Solo che poi i brutti segnali aumentano, e quando arriva una diagnosi certa il responso è terribile: SLA, sclerosi laterale amiotrofica, di cui Paolo diventa il più giovane ammalato in Europa. Le conseguenze estreme della malattia sono la paralisi completa, l'impossibilità di respirare autonomamente, di deglutire cibo di qualsiasi consistenza - proprio lui che ne era un cultore - , di parlare emettendo suoni. Molti la riterrebbero una sentenza più che una diagnosi, ma non Paolo. Paolo che, circondato e protetto dalla sua famiglia, continua a inseguire i suoi sogni; Paolo che diventa tutt'uno con il fratello Rosario, il quale non esita un minuto a lasciare ogni suo progetto per stargli vicino; Paolo che incontra Obama e papa Francesco, che arriva fino al palco del Festival di Sanremo con una canzone autobiografica, Paolo che ogni giorno, sui social, si batte al fianco di chi soffre come lui, Paolo che moltiplica l'amore. "Per volare mi bastano gli occhi" è la testimonianza straordinaria di un ragazzo speciale, un racconto profondo e sincero di attaccamento alla vita, sempre.
"L'amore è come la buona cucina, le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici, ma sono rese magiche dalla fantasia". Scritto a quattro mani da uno degli chef più rinomati d'Italia e da Paolo Palumbo, il più giovane malato di sla, questo non è il classico manuale di gastronomia ma un inno all'amore verso la cucina e nei confronti della vita. Infatti le ricette comprese nel volume sono state ideate per dare nuovamente "sapore" ai cibi che i malati di sla, e non solo, devono ingerire attraverso il pet (la particolare sonda che si inserisce nello stomaco di chi non può più nutrirsi autonomamente). Un libro dunque pensato per tutti coloro che hanno problemi di deglutizione, disfalgia o altre patologie che impediscono un normale procedimento di nutrizione. Ma, soprattutto, un sogno che diventa realtà per un ragazzo che a soli 19 anni ha perso l'uso delle braccia e progressivamente sente il proprio corpo spegnersi senza una ragione plausibile.
I contributi dei docenti Martuccelli e Palumbo scalano, da due versanti diversi, quello teologico e quello giuridico-pastorale, la montagna del Matrimonio per incontrarsi felicemente in vetta benché la santa montagna sia oggi dai più percepita più come una "via crucis" che come "mons gaudii". Questo testo si inserisce in una variegata e stimolante discussione che Papa Francesco ha innescato con l'indizione di due Sinodi sul tema della famiglia e si pone nel mezzo del guado tra quello straordinario (ottobre 2014) e quello ordinario (ottobre 2015), in un periodo definito "rosso" per la confluenza dei lavori del Sinodo, del Giubileo della Misericordia e, per la Chiesa italiana, del Convegno di Firenze.