Questo non è solo un libro. Ma anche un mazzo di carte, anzi due. Si legge e si gioca in modi sempre differenti. Molteplici sono i livelli di lettura e gli strati di senso dei due mazzi. Dal mandala al mondo della narrazione circolare, il libro prende per mano e guida alla costruzione dei percorsi didattici, non tralasciando le istruzioni per l'uso dei giochi con le carte. Le carte sono speciali, eppure semplici. Non sono tarocchi, non predicono il futuro, ma aiutano a tirare fuori quello che già c'è nelle persone. Ogni carta può evocare in chi la guarda pensieri, suggestioni, emozioni, riflessioni sul mondo, sulle cose, sulla vita in generale e sulla propria vita. Sono state immaginate come uno strumento per educatori, insegnanti, formatori, capi scout, animatori nelle parrocchie e nei contesti di aggregazione giovanile, ma anche per l'auto-ascolto e l'auto-conoscenza. Le attività che si possono organizzare e progettare sono molte e in buona parte dipendono anche dalla fantasia e dalla voglia di sperimentare di chi le utilizzerà. Si possono usare come rompighiaccio all'inizio di un percorso o come occasione di saluto. Giocate in modo spensierato, ma anche preziose per facilitare confronti più complessi e profondi. Racchiudono in sé significati archetipici, ma possono anche essere lette semplicemente per quello che l'immagine suggerisce ad una prima visione. Insomma, oltre a stimolare giochi, narrazioni e creatività le carte offrono l'opportunità di rinnovare riti di appartenenza...
Questo libro raccoglie una selezione dei migliori editoriali del direttore de Il Gazzettino Roberto Papetti, insieme ad alcune sue risposte a interventi dei lettori e interviste al Presidente Giancarlo Galan, Davide Croff, al Patriarca Angelo Scola, al ministra Maurizio Sacconi e all'On. Walter Veltroni. Il nostro Paese è un Paese dai molti confini interni. Alcuni visibili: fra residenti e immigrati per esempio. Altri meno. Roberto Papetti e la redazione raccontano ogni giorno il formarsi e lo spostarsi di questi confini, con coraggio e intelligenza. Gli articoli normalmente nascono da questioni legate al territorio, dal prendere sul serio le esigenze di informazione della gente, dal voler dar voce alla democrazia. Papetti non si tira indietro di fronte a nessuno, è aperto al confronto a 360 gradi: politici di ogni ordine e grado; personaggi di ogni schieramento; autorità della Chiesa, ma anche delle istituzioni civili; semplici lettori che sono disposti a mettersi in gioco. La straordinarietà dei suoi articoli va al di là del semplice racconto. C’è una proposta chiara, sa che un giornalista non può che essere sé stesso quando scrive. “Parla” con un atteggiamento da educatore, attraverso un giudizio posto e non imposto. Nei suoi articoli c’è una proposta educativa. Dunque: Democrazia ed educazione, la questione bruciante della nostra epoca, ci può essere democrazia senza educazione?