Oggi si è credibili non soltanto nel curare, come fanno i medici, ma anche nel prendersi cura dell’altro. E' una terapia possibile a tutti, se eseguita per compassione. A imitazione del buon Samaritano, essa consiste nel mettersi in viaggio, provare tenerezza, porsi in ascolto, sentirsi già “misericordiati”, offrire fiducia e, soprattutto, nell’osservare ogni volto che sia umano.
La Teologia fondamentale è quella scienza che parla di Dio rendendolo il più possibile comprensibile agli uomini del nostro tempo. Questo volume, indirizzato soprattutto ai docenti e agli studenti di questa disciplina, ne presenta i quattro ambiti di ricerca: la rivelazione di Dio attuata in Gesù Cristo e la fede suscitata nell'uomo; la tradizione di questa rivelazione nella Chiesa per opera dello Spirito Santo e il servizio del Magistero e del «sensus fidei» per la sua piena attuazione nella storia. Il volume individua la perla della rivelazione nella salvezza che Dio dona all'uomo e che questi si aspetta anche oggi dalla Chiesa.
In questo libro si mostra e si dimostra che ogni gruppo umano, e in ogni epoca, ha parlato di Dio e su Dio mediante forme mitiche e rituali, le quali hanno dato vita alle tradizioni religiose. Il pensiero filosofico ha fatto altrettanto, istanziando Dio o quale garante della ricerca umana ovvero quale ultimo scopo di questa.
La teologia fondamentale osserva la realtà di Dio che si rivela all'uomo e la meraviglia che l'uomo gli risponda con fede. È, dunque, una disciplina aperta, dialogica, scientifica (Dei Verbum 5). Il volume dimostra il fatto che Dio è oltre l'essere, come la luce (Gv 1,9; DV 4), e che Gesù Cristo ha iniziato a rivelarlo in un linguaggio umano che oggi si ascolta nel respiro della Chiesa, per l'opera dello Spirito Santo nei credenti. Alla teologia fondamentale del XXI secolo vengono assegnati pertanto due compiti: custodire il fondamento (Dio c'è) e renderlo comunicabile e comprensibile agli uomini e alle donne di oggi (Dio c'è se lo si testimonia). Infine, il libro propone una teologia fondamentale «sotto la Croce», quella che nasce dal centurione pagano: il primo a confessare la divinità del Crocifisso osservandone il morire (Mc 15,39), preludio alla sua risurrezione. Prefazione di ?eljko Tanji?.
Francesco d’Assisi attrae a sé, come una potente calamita, credenti, non credenti e mussulmani (questa biografia esce proprio in occasione dell’VIII centenario dell’incontro a Damiata tra il Poverello di Assisi e il sultano Al-Malik al-Kamil). La ragione è semplice: egli è colui che nella storia ha rappresentato al meglio Gesù. Tutta la sua grandezza si radica in quell’iniziale momento della Porziuncola quando cominciò a vivere come se il Vangelo fosse un codice di vita sociale applicabilissimo. Nessuno si era mai davvero chiesto se il Vangelo fosse integralmente attuabile, «alla lettera». Il segreto di Francesco, come dimostra questo libro, sta nell’aver incarnato personalmente tale possibilità, realizzandola: è questa la sua risposta, di fatto l’unica che può rendere credibile il cristianesimo.
La notte ancora al chiudersi degli occhi vedo abbassarsi il velo ed aprirsi dinanzi il paradiso; ed allietato da questa visione dormo in un sorriso di dolce beatitudine sulle labbra e con una perfetta calma sulla fronte, aspettando che il mio piccolo compagno della mia infanzia venga a svegliarmi e così sciogliere insieme le lodi mattutine al diletto dei nostri cuori.
Padre Pio
Leggere la vita dei santi infonde un’incredibile serenità. Assieme alla voglia di imitarli. Soprattutto se si scopre che la maggioranza di essi mosse i primi passi verso una «vita beata» fin dalla più tenera età.
In questo libro viene raccontata, con stile agile e semplice, la biografia di 15 santi, accomunati dal precoce amore per Gesù e dal fatto di essere saliti con Lui al Cielo piuttosto presto.
Il titolo di questo libro germina per altro dalla rielaborazione di una frase di papa Francesco, che ha voluto dedicare un Sinodo ai giovani. Perché quelli di oggi sono straordinariamente attratti dalle persone che trasmettono bagliori di santità e di testimonianza cristiana.
Sono giovani i santi va letto, dunque, nei due «sensi di marcia»: la santità come un cammino che inizia fin dall’età più tenera e il richiamo che esercita su chi si è appena avviato sulla strada della vita.
Un affascinante percorso biblico, patristico e spirituale che osserva, in un alone contemplativo, la Madre di Gesù nell'atto di connotare cristologicamente la propria forma esistenziale a quella del Figlio. Maria, ha reso, così, ragionevole il proprio credere al Figlio di Dio, nell'obbedienza al soffio dello Spirito. Per questo, scorrendo queste pagine, il lettore si dispone al «sì» fondamentale della Vergine e scova i motivi del proprio convivere. Perché il «senso della vita» gronda di sangue dal legno della Croce. E atto di contemplazione: il rendersi accorti di un amore, quello esistente tra il Figlio e sua Madre. Perché l'unica ragione che «chiama» madre e figlio è l'amore.
Di recente sono tornati ad affacciarsi molti interrogativi a proposito della figura di santa Chiara d'Assisi. Perché la giovane seguì Francesco, fuggendo nottetempo dalla casa paterna? Si era forse invaghita di lui o voleva davvero imitare Gesù, secondo l'esempio del Poverello? Perché anche altri familiari, addirittura la madre di Chiara, lasciarono la dimora patrizia per una vita di strettissima povertà? In occasione dell'ottavo centenario della fondazione dell'ordine delle Povere Dame, Gianluigi Pasquale ha rivisitato la storia di questa santa che si distinse per tenace umiltà. La narrazione, dai toni vividi, proietta il lettore nello scenario del XIII secolo e gli permette di assaporarne i colori e i suoni mentre svela le imprese e i drammi attraverso i quali Chiara divenne "donna di luce". Una donna - la prima a scrivere una regola di vita monastica - che fu capace di contrapporsi persino al Papa pur di ottenere il privilegio della povertà assoluta, appunto la sua "luce". Con una scelta innovativa l'autore somma alla piacevolezza della rievocazione storica il fascino della consultazione diretta delle fonti, arricchendo il racconto con una fondamentale selezione di documenti originali.
Quale posto hanno, per la vita consacrata, i monaci, i frati e le suore nella Chiesa oggi? Quale sarà il loro ruolo e quale forma assumerà la loro presenza nel futuro? Nella Evangelii gaudium (n. 76) Papa Francesco dice che è un «dovere di giustizia» il riconoscere il bene enorme che i religiosi hanno portato e portano alla Chiesa. Questo libro intende dimostrare, attraverso un’inedita analisi storica, come la presenza della vita consacrata appartenga fin dai primordi all’essenza della Chiesa; leggendo i testi del Concilio Vaticano II (1962-1965) e del Codice del 1983, evidenzia, poi, il cambio di prospettiva ecclesiale attuato dalla legislazione canonica da un’«esenzione» verso una «giusta autonomia» dei religiosi nei confronti della Chiesa locale. Infine, si sottolinea la ricchezza che i religiosi e le religiose costituiscono per l’intera Chiesa, quasi che, se essi non ci fossero, mancherebbe alla Chiesa stessa una sua nota peculiare: la «cattolicità».uf