Seguendo il filo offerto dalle straordinarie miniature dei manoscritti più antichi e lasciando in primo piano il ritmo narrativo degli eventi, Pasquini racconta la Commedia al pubblico non accademico, senza presupporre particolari conoscenze né rinviare a letture erudite o bibliografie accessorie. Grazie al risalto dato agli aspetti più concreti e stimolanti dell'opera, gli incontri con i personaggi e le atmosfere del poema invogliano di canto in canto ad attingere direttamente dal testo originale le emozioni e le conoscenze di cui il capolavoro dantesco si rivela, ancora e di nuovo, fonte inesauribile.
In questo volume Pasquini non si limita a un semplice excursus, seppure aggiornato alle ultime scoperte e acquisizioni, della vicenda esistenziale di Dante, ma affronta direttamente il testo della "Commedia", nella seconda parte del libro, con una serie di affondi. L'aspetto forse più innovativo di questa biografia è però la lettura della vita di Dante attraverso immagini che si affiancano alle fonti documentarie e le integrano. Un saggio di saggi e di figure, un caleidoscopio che è in grado di restituire e interpretare il labirinto Dante.
L'autore in questo volume ha rinunciato a raccogliere passivamente i troppi contributi sparsi nelle sedi più diverse, tentando la strada della sintesi in uno stile affabile e poco accademico, rivolto a un pubblico composto non esclusivamente da specialisti. La scommessa è che ne possa risultare una sua idea di Dante, proprio perché egli ha ripensato tutto il suo lavoro nell'ottica di un'ipotesi unitaria che vede l'opera dantesca, segnatamente la "Commedia", come un supremo 'work in progress' costruito per successive approssimazioni fino all'approdo onnicomprensivo del "Paradiso".