Il vescovo-cappuccino mons. Calogero Peri è salito alle cronache per essersi ammalato di Covid nella prima ondata della pandemia. Il libretto pubblicato sulla "morte corporale", cioè sul corpo, sulla vita, sulla morte e sul loro significato cristiano e cappuccino, è una testimonianza viva della grandissima sfida che ha colpito tutta l'umanità in questi ultimi anni. «Sicuramente san Francesco ha fatto un cammino alternativo per arrivare ad avere un altro sentire proprio sulla morte, sulla quale noi uomini, stranamente, ci ritroviamo un po' tutti d'accordo», scrive Peri nel suo libro.
Il 2 aprile 2020, dopo alcuni giorni di malessere, il vescovo di Caltagirone viene ricoverato in ospedale. Il tampone conferma la diagnosi: si tratta del Covid-19. Inizia così un lungo calvario unito ad una profonda solitudine in cui, nudo di fronte al creatore, il vescovo inizia un dialogo a tu per tu con un piccolo crocifisso attaccato alla parete. Il volume raccoglie un'intervista di Lilli Genco in cui mons. Peri racconta la sua esperienza di malato e guarito dal Covid-19 e le lettere e gli esercizi spirituali che ha donato alla sua diocesi durante il periodo di ricovero e isolamento.
Il libro approfondisce la formazione alla preghiera cristiana, sia individuale sia comunitaria. Analizzando il repertorio migliore che i Padri della Chiesa o le comunità oranti hanno elaborato nel primo millennio di cristianesimo si afferma la consapevolezza dell'antico dialogo con Dio, rivisto attraverso tre punti prospettici: il soggetto orante, i contenuti, i modi della preghiera cristiana. Su questa base si perviene all'elaborazione di un modello di preghiera raffinato e significativo, dalle interessanti aperture antropologiche ed ecclesiologiche.