Nella storia di John Bunyan, William Cowper e David Brainerd ritroviamo la forza di anime che, in mezzo alle difficoltà della vita, non solo riescono a tenere duro, ma anche ad onorare Dio. Colui che dà la vita e ci sostiene li ha resi capaci di adorarlo in mezzo alle loro sofferenze. È per questo che la loro sofferenza ha dato tanti frutti. La storia della loro sofferenza, della loro perseveranza e della loro passione, è capace di far nascere anche dentro di voi lo stesso amore per la supremazia di Dio in tutte le cose.
La nostra epoca è caratterizzata da una spiccata fragilità emotiva. Tremiamo facilmente quando ci accade qualcosa di brutto e abbiamo poca resistenza di fronte agli attacchi, figuriamoci affrontarli con gioia! Ma questi uomini erano tutt'altro che fragili e possono ispirare in noi la forza necessaria per resistere. Come Wilberforce, anche noi possiamo cogliere in Cristo la gioia dei bambini e verso i bambini. Anche noi possiamo imparare a desiderare la "valle dell'umiliazione", come fece Simeon, o a seguire l'esempio di Newton, e proclamare, pieni di stupore, che il Signore Onnipotente "ha salvato un miserabile come me".
L'impatto di Wilberforce è enorme. Soprattutto perché Wilberforce è un cristiano. Un evangelico per l'appunto. Scriverà nel suo diario (28 ottobre 1787): "Dio altissimo ha messo davanti a me due obiettivi, la soppressione del commercio degli schiavi e la riforma dei costumi [cioè la moralità]".