Perfetto da un punto di vista stilistico, il Protagora è stato definito come "il dialogo delle contraddizioni", per la presenza di affermazioni paradossali e apparenti aporie, che ne costituiscono la magistrale struttura portante. Il giovane Ippocrate vuole affidarsi al celebre sofista Protagora, sedicente maestro di virtù politica: ma è "insegnabile" la virtù? Socrate lo nega, anche per mettere alla prova Protagora, che in un lungo e appassionato discorso sostiene, al contrario, che qualcuno, più eccellente degli altri nell'educare alla virtù, sia in grado di rendere migliori i giovani e possa, per questo pretendere un compenso. Ma non affronta il nodo fondamentale: che cos'è la virtù? Qual è la sua essenza? Utilizzando in modo sapiente e implacabile dialettica e ironia, Socrate costringerà l'interlocutore a un confronto serrato, nel quale emergerà che la virtù è scienza e conoscenza del bene e del male e che il vizio è ignoranza.
Il "Simposio" è la grande "lezione d'amore" del pensiero occidentale. Nella polifonia di voci riunite nella gaia e giocosa atmosfera di un banchetto, Platone ci presenta, l'una dopo l'altra, le dottrine dell'eros esposte nell'orizzonte del mito, nella filosofia presocratica, nella scienza medica, nel sentire comune e in quello dei poeti. A questa vera e propria "summa enciclopedica" del sapere erotico dell'antichità, la possente parola di Socrate contrappone una nuova visione dell'amore, che libera la forza demoniaca dell'eros al di là del vincolo dei corpi e degli individui, in una autentica ascesa conoscitiva verso l'idea del bene e del bello. Introduzione di Umberto Galimberti.
"Il mito della caverna" è il racconto più celebre tratto dalla "Repubblica" di Platone, in cui si descrive il percorso di redenzione dello schiavo incatenato che viene riportato alla luce. Questa allegoria ricorda l'originale condizione umana di assuefazione al mondo delle apparenze.
Il Teeteto è il testo chiave per ricostruire il passaggio dalla filosofia platonica a quella aristotelica, tanto da farne una pietra miliare della storia del pensiero filosofico. Platone è autore davvero imprescindibile per chiunque voglia farsi un'idea di quel che la filosofia è stata fin dal suo sorgere. Il confronto maestro-discepolo è al centro del dialogo e il modello che Socrate incarna è veramente moderno: stimola l'intelligenza dell'allievo, evitando il "tormentone" costituito dall'obbligo di "sapere", puntando ad incoraggiare quest'ultimo ad utilizzare gli strumenti di cui dispone.
Celebre tra i dialoghi per la bellezza dei suoi discorsi e la potenza delle immagini, il "Fedro" contiene mirabilmente riuniti in sé i temi più importanti del pensiero di Platone. La discussione su eros, su cosa sia amore e cosa significhi amare, conduce infatti alla scoperta del desiderio, e l'analisi del desiderio permette poi di comprendere la natura profonda degli uomini che si realizza nell'amore del bene, del bello e della conoscenza. È in questo contesto che si chiarisce allora l'importanza delle dottrine dell'anima e delle idee, nonché della loro indissolubile relazione. Ed è sempre in questo contesto che si comprende la centralità della filosofia nella vita degli uomini. Perché è solo la filosofia, l'arte dialettica di condurre le anime verso la conoscenza, che ci può aiutare a completare il cammino di riscoperta di noi stessi. Un cammino impegnativo, sempre esposto al rischio del fallimento, che può essere felicemente concluso solo se si saprà evitare di cedere alle lusinghe di discorsi tanto allettanti quanto fuorvianti, riscoprendo l'unica guida davvero capace: la verità.
Il "Teeteto", dialogo dalla struttura complessa e affascinante, che tratta del tema della conoscenza, presenta una straordinaria ricchezza filosofica e una quantità di temi che saranno destinati a scandire l'intero corso del pensiero occidentale. Protagonista del dialogo è un Socrate ormai anziano, settantenne, che si appresta ad affrontare il processo che lo condurrà alla morte; al suo fianco, Teodoro, amico di Platone, e il giovane Teeteto, figura misteriosa, presentato come matematico eccezionale, che Socrate accompagnerà in un lungo percorso dialettico ed ermeneutico a raggiungere un nuovo sapere. Franco Ferrari nell'ampia introduzione mette in luce i problemi e le molteplici interpretazioni di questo dialogo nel corso dei secoli, offrendo nel commento gli strumenti per conoscerne le infinite sfaccettature.
Ricordate il mito della caverna, l'uomo che si libera dalle catene del conformismo, oppure la metafora dell'auriga, del cavallo nero e del cavallo bianco, utilizzata per spiegare la tripartizione dell'anima; o ancora l'importanza del filosofo in una società perfetta o le prime riflessioni sull'eguaglianza tra gli uomini e sul comunismo? "Repubblica" è l'opera di Platone che più ha influenzato la politologia e il pensiero moderno, che più ha infiammato studiosi e statisti di ogni epoca. Una sorta di summa nella quale il filosofo, deluso dalla politica ateniese del tempo, si rifugia in un'analisi sullo Stato ideale e sui valori che muovono la società, sulle gerarchie che dovrebbero guidarla e sul rapporto tra le esigenze del singolo e il bene comune. "Repubblica" resta un'opera indispensabile per chiunque voglia conoscere le radici dei concetti di democrazia, oligarchia e tirannia, la genesi dello Stato come forma collettiva di organizzazione e, sfidando la natura transitoria dell'essere umano, comprendere le ragioni più profonde del suo essere. Presentazione di Luciano De Crescenzo; con un saggio di Francesco Adorno.
Atene 399 a.C.: Socrate, accusato di corrompere i giovani, non credere agli dèi tradizionali e introdurre nuove divinità, viene processato pubblicamente. Platone, suo discepolo, che assiste al dibattimento, in questi tre dialoghi presenta la sequenza degli avvenimenti. Nell'Eutifrone Socrate, in procinto di incontrare il magistrato responsabile della messa in stato di accusa, ingaggia con il sacerdote Eutifrone una discussione sulla definizione di pietà religiosa, mostrando l'esigenza di una concezione religiosa fondata sulla ricerca dialettico-filosofica del vero. L'Apologia di Socrate è, invece, il discorso di autodifesa che Platone attribuisce al maestro e rappresenta il contributo piú importante e rigoroso alla comprensione della personalità e alla trasmissione del pensiero del filosofo. Condannato alla pena capitale e rinchiuso in prigione in attesa di essere giustiziato, nel Critone Socrate rifiuta l'offerta di fuga fattagli dall'amico, richiamandosi ai suoi obblighi verso lo Stato: un'ingiustizia può essere ripagata da un'altra ingiustizia?
Ciò che rende davvero intrigante il dialogo non è la varietà dei temi trattati, quanto la sua unità complessiva: le diverse questioni, come tanti percorsi differenti, conducono ad un unico problema, quello della filosofia e della sua importanza. Perché è la filosofia che sola può rendere conto dei problemi che assillano la vita degli uomini, offrendo loro la possibilità di una vita giusta, buona e felice. Ed è in questa celebrazione della potenza della filosofia che consiste il vero cuore del Menone, e la lezione piú profonda di Platone - una lezione che vale non per i personaggi del dialogo, ma per l'unico destinatario che a Platone interessava: i suoi lettori.