Il "Protagora" è uno dei capolavori drammatici di Platone e una brillante introduzione alla sua filosofia. In quest'opera viene esaminata la possibilità di insegnare ai giovani la virtù, termine che indicava presso i Greci la capacità di realizzarsi pienamente come uomini 'kaloi kai agathoi', virtuosi ed eccellenti da tutti i punti di vista. Ambientato nella casa del ricco e dissoluto Callia, il dialogo assume i tratti di un'opera teatrale, sul cui scenario si misurano due grandiose e opposte personalità, l'affascinante Protagora, padre di tutti i sofisti e portavoce di una visione relativa dei valori politici e morali, e Socrate, il grande maestro di Platone; intorno, tra i curiosi spettatori, partecipano alla discussione i due sofisti Prodico e Ippia, e il celebre Alcibiade. Nell'introduzione Maria Lorenza Chiesara analizza puntualmente il dialogo e ne traccia le principali linee interpretative.
La "Repubblica" è certamente il libro di Platone oggi più letto, anche perché la critica più recente lo considera centrale nella produzione scritta di Platone. Sembra quindi impossibile riuscire a dire qualcosa di nuovo. È questo il merito del presente volume, agile e tuttavia ricco di contributi analitici e di spunti polemici, destinato a mettere in crisi alcune delle più consolidate convinzioni in merito alla filosofia di Platone. I libri centrali della "Repubblica" rivelano a coloro che condividono il modo comune di pensare l'ideale "non utopico" della "vera" filosofia, in modo da far cadere l'atteggiamento irrisorio nei confronti dell'idea insolita di un governo dei filosofi, che Platone considera molto difficile e tuttavia realizzabile.
Consegnare al pubblico un’edizione integrale di Platone – in un unico volume e con testo a fronte – è una risposta nuova e di grande rilievo a una sfida intellettuale che dura da oltre venti secoli. Il contatto diretto con gli scritti platonici è un’esperienza di straordinaria ricchezza. Nei dialoghi di Platone vengono a fondersi tutte le precedenti tendenze del pensiero greco ma soprattutto si afferma il primato di un’inesausta ricerca della verità su ogni facile e presunta “affermazione della verità”.
• Eutifrone • Apologia di Socrate • Critone • Fedone • Cratilo • Teeteto • Sofista • Politico • Parmenide • Filebo • Simposio • Fedro • Alcibiade • Alcibiade secondo • Ipparco • Amanti • Teagete • Carmide • Lachete • Liside • Eutidemo • Protagora • Gorgia • Menone • Ippia maggiore • Ippia minore • Ione • Menesseno • Clitofonte • Repubblica • Timeo • Crizia • Minosse • Leggi • Epinomide • Lettere
In una nuova traduzione e cura, uno dei più celebri dialoghi platonici nel quale il filosofo mette in scena tutto ciò che i Greci hanno concepito in materia di eros. Nel Simposio si racconta di un banchetto organizzato per celebrare la vittoria che il poeta Agatone aveva riportato nell'agone tragico delle Lenee. I presenti, da Aristofane ad Alcibiade a Socrate, tengono a turno discorsi sulla natura di Eros e, nello sforzo di superarsi a vicenda in una sorta di gara, declinano la forma dell'encomio tradizionale in un climax drammatico in cui ogni discorso mette in risalto una tesi particolare: Eros come il più antico degli dèi (Fedro), il contrasto tra eros divino ed eros popolare (Pausania), l'eros come principio universale della natura (Erissimaco), l'eros come brama dell'uomo verso la sua metà perduta (Aristofane), Eros come il più giovane, il pili bello e il più eccellente degli dèi (Agatone). Infine Socrate, che non propone un suo discorso, ma riferisce quel che ha appreso dalla sacerdotessa Diotima di Mantinea, stabilendo un punto fondamentale, ma altrettanto ineluttabile: la natura carente dell'amore e dell'innamorato.
Il CD-ROM contiene tutte le opere di Platone in traduzione italiana e nel testo greco curato da John Burnet. L’edizione è accompagnata dalla versione ipertestuale del vasto apparato di indici elaborati da Gabriele Giannantoni e da strumenti di navigazione e ricerca relativi sia al testo italiano sia a quello greco.
I testi utilizzati nella versione italiana sono quelli editi per i nostri tipi secondo le seguenti traduzioni: Eutifrone, Apologia, Critone, Fedone, Teeteto (Manara Valgimigli); Cratilo (Francesco Aronadio); Sofista, Leggi, Filebo (Attilio Zadro); Politico (Paolo Accattino); Parmenide (Giuseppe Cambiano); Simposio (Guido Calogero); Fedro, Alcibiade I, Alcibiade II, Ipparco, Amanti, Carmide, Lachete, Teage, Liside (Piero Pucci); Eutidemo, Protagora, Gorgia, Menone, Ippia maggiore, Ippia minore, Ione, Menesseno, Epinomide (Francesco Adorno); Clitofonte, La Repubblica (Franco Sartori); Timeo, Crizia, Minosse (Cesare Giarratano); Lettere (Antonio Maddalena); Definizioni, Sul giusto, Sulla virtù, Demodoco, Sisifo, Erissia, Assioco (Giovanna Sillitti).
La parola "democrazia" evoca in tutto il mondo occidentale la forma di convivenza più civile tra quelle che l'umanità ha saputo inventare e sperimentare nel corso del tempo. Perché la democrazia non corrisponde soltanto a uno stile di governo efficace ma anche a un insieme di valori percepiti come eticamente indiscutibili in quanto garanti dell'uguaglianza, della salvaguardia dell'individuo e della giustizia. È per tutte queste ragioni che sorprende leggere in quale opinione Platone tenesse la democrazia. Dalla Repubblica al Politico, dalle Leggi al Gorgia, l'antologia dei brani nei quali il padre della filosofia concentra i suoi ragionamenti a dimostrazione dell'inaccettabilità della democrazia. Franco Ferrari raccoglie i principali testi antidemocratici di Platone offrendo una lettura determinante per la comprensione globale del pensiero del grande filosofo.
Nella "Repubblica" Platone ci presenta la maestosa architettura di uno "stato ideale" dove l'idea di giustizia è l'assoluto criterio di governo sia della vita collettiva che di quella individuale. Attraverso l'insieme dei suoi dieci libri, Platone mette in discussione ogni aspetto della vita organizzata e del sapere della "polis" greca. Qui, arte, scienza e religione vengono sottoposte allo sguardo critico del filosofo e condotte dal buio quotidiano dell'esistenza all'eterna luce della ragione. Ma la "Repubblica" non è soltanto la prima e più famosa "utopia" della storia. Essa, infatti, è il progetto originario della nostra civiltà occidentale.
Nella scena politica e culturale dell'Atene democratica del V-VI secolo a. C. erano venute alla ribalta nuove e ambigue figure di intellettuali, che si proponevano quali maestri a pagamento di formazione politica, retorica e culturale della gioventù. I sofisti costituiscono sin dall'inizio uno dei principali obiettivi polemici di Platone. Già nei primi dialoghi il suo sforzo è volto a differenziare queste figure da Socrate, mettendo in luce la natura ingannevole della loro pretesa sapienza. Ciò porta Platone ad affrontare in modo radicale questioni fondamentali per il pensiero occidentale: come è possibile il falso nel pensiero e nel discorso? E cos'è l'Essere?
"Il convito" è uno dei dialoghi dedicati al tema dell'amore. I numerosi protagonisti del dialogo danno voce ai diversi aspetti dell'amore: amore come forza universale, che guida il mondo vegetale e animale; amore come desiderio di bellezza (e dunque come origine della poesia e delle arti) e della conoscenza (origine delle scienze); amore come essere intermedio tra il divino e il mortale, come interprete e messaggero tra gli uomini e gli dei. È uno dei dialoghi più belli non solo per il tema trattato e il fascino delle argomentazioni, ma anche per lo stile vivace e appassionato.
Il "Fedone" fa parte dei dialoghi cosiddetti socratici, quelli cioè che rispecchiano l'insegnamento del grande maestro, ma rivela già una forte autonomia nel pensiero di Platone. Il tema affrontato e discusso in questo dialogo con serrata dialettica e stupefacente psicologia è quello, indubbiamente complesso, della natura dell'anima, delle sue contrastanti tendenze, della sua essenza immortale.