
Noi condividiamo molto con gli animali. Darwin l'ha dimostrato: non siamo speciali e tutti gli esseri viventi discendono da un antenato comune. Eppure non si direbbe, a giudicare dal trattamento che riserviamo a moltissimi di loro. Negli allevamenti intensivi miliardi di animali vivono in condizioni di costante malessere o vera e propria sofferenza, prima di finire sulle nostre tavole. L'industria dell'allevamento è cresciuta a dismisura divorando il pianeta e oggi è tra le principali cause della crisi climatica. Come si giustifica una situazione del genere? Nuovi cibi e stili alimentari sono segnali che qualcosa sta cambiando. Non si tratta però solo di cosa mangiamo: dall'abbigliamento alla sperimentazione, non c'è quasi settore che non faccia uso di animali. Simone Pollo ci aiuta a far luce sul rapporto complesso e ambivalente che ci lega a loro, partendo dalle domande che si sono posti filosofi, scienziati e attivisti: che cosa sentono gli animali? È giusto usarli a nostro piacimento o hanno dei diritti come noi? E per quanto ancora continuare a sostenere la filiera dell'allevamento sarà sostenibile dal punto di vista ambientale?
L'animalismo è una corrente di pensiero e di azione sociale e politica che ambisce a trasformare i molti modi in cui gli esseri umani entrano in relazione con gli animali (negli allevamenti, nei laboratori, nelle case, nelle città, negli ambienti selvatici ecc.). Per la novità e l'urgenza morale dei suoi obiettivi, è uno dei fenomeni più importanti della società contemporanea. Il volume interviene nel dibattito sulla necessità e sui modi di cambiare i nostri comportamenti verso gli animali argomentando una proposta di "animalismo democratico". Quest'ultimo ha le sue radici nelle stesse ragioni culturali e storiche che fondano le democrazie liberali contemporanee. È un animalismo che vuole estendere l'applicazione dei valori e dei principi fondamentali della vita democratica oltre il confine della specie umana, cioè agli animali.
Gli animali sono presenti nella vita umana sin dalle origini. Sono utilizzati per l'alimentazione, il lavoro e la ricerca, vivono nelle nostre case, condividono con noi gli spazi urbani e abitano gli ambienti selvatici che ci circondano. Il loro trattamento suscita accese discussioni pubbliche e un vivace dibattito teorico, in particolare per quegli usi, come alcune sperimentazioni, ai quali allo stato attuale non sembra ragionevole rinunciare. Il libro presenta tali questioni etiche sullo sfondo di una ricostruzione della realtà biologica e culturale del rapporto con gli animali e di una rassegna delle concezioni filosofiche passate e contemporanee. L'autore individua nei sentimenti e nella capacità umana di simpatizzare con gli animali le risorse per includerli nella considerazione morale e per riformare il modo di interagire con essi.
Cos'hanno in comune il parlamentare conservatore che si oppone all'allargamento dell'istituzione del matrimonio alle coppie non eterosessuali, il militante no global che contesta la diffusione degli organismi geneticamente modificati e il gay che difende la legittimità del suo orientamento sessuale? Con buona probabilità tutti e tre argomentano la bontà delle proprie idee facendo ricorso a una qualche nozione di natura. Questo volume offre al lettore gli strumenti concettuali per orientarsi criticamente fra le principali tipologie di appello alla natura esistenti e fra le loro implicite contraddizioni: il buon selvaggio, la natura come normalità'o come ordine saggio da rispettare (pena nefaste conseguenze per gli uomini) e la teoria della legge naturale iscritta nel magistero della Chiesa cattolica.