Le delimitazioni di ordine etico-normativo, giuridico e politico della responsabilità individuale, le leggi dello scambio eguale, le funzioni fissate dai ruoli e dalla posizione sociale, le distinzioni sancite dalla legge fra identità individuali, ciascuna con la propria sfera di libertà e di imputabilità: nulla di tutto questo riesce a eliminare né a ridurre l'esposizione all'altro, a sciogliere l'intrico fra l'io e l'altro, a eliminare la non-indifferenza per l'altro, a evitare la responsabilità senza alibi nei suoi confronti.
Michail Bachtin (1895-1975), dopo decenni di isolamento, è ormai unanimemente riconosciuto come figura fondamentale della cultura europea del Novecento. Oltre che dall'influenza esercitata dal suo pensiero in ambiti disciplinari diversi, ciò è visibilmente attestato dalla traduzione in numerose lingue dei suoi scritti e di quelli prodotti, negli anni Venti, nel cosiddetto "Circolo di Bachtin". Questo libro nasce dall'esigenza di determinare il valore e il carattere specifico del complesso contributo teorico della ricerca bachtiniana, che evidentemente non trova soddisfazione nei numerosi studi che la considerano in funzione di questioni settoriali, e neppure nelle ricostruzioni di ordine storiografico o biografico.
Il libro è al tempo stesso una introduzione al pensiero di Lévinas e un lavoro teoreticamente interessato ai problemi da lui affrontati. La riflessione di Lévinas parte dal pensiero di Husserl e Heidegger, dalla Bibbia, dal Talmud e dalla letteratura russa, mettendo in discussione le categorie principali del pensiero occidentale, quelle della coscienza tematizzante, di identità, di soggetto. L'autore ritiene che lo spostamento del discorso filosofico alla dimensione dell'alterità sia il contributo fondamentale di Lévinas.