Un contributo classico del "fare formazione" in una prospettiva e secondo un approccio di processo coerente e integrato tra fasi e momenti differenti, dall'esplorazione delle attese, alla progettazione e realizzazione degli interventi, sino alla verifica dell'efficacia e della qualità dei risultati dell'azione formativa. Il volume costituisce così una versione ridisegnata rispetto alla sua prima edizione, mantenendo inalterato l'ampio repertorio di esempi, di tecniche e strumenti di ricerca, arricchendolo al tempo stesso con più recenti aggiornamenti per entrambe le procedure, di analisi dei bisogni e valutazione dei risultati.
Da quarant'anni ormai, nel nostro paese, le vicende della formazione si intrecciano con le sfide dello sviluppo organizzativo. La formazione ha promosso e diffuso nuovi pensieri e nuovi modelli, ha orientato positivamente comportamenti e valori, ha influito su alcune decisioni strategiche orientate in particolare alla gestione delle risorse umane, alla promozione di nuove competenze, al sostegno dei percorsi di carriera. Questo quarto volume di Scritti di formazione raccoglie alcuni contributi che, pure in tempi diversi, condividono questa prospettiva di fondo: leggere, riflettere, interpretare le vicende organizzative guardando a ciò che esse possono rappresentare come nuove possibilità e opportunità di miglioramento e di crescita delle persone, come nuove occasioni non solo di apprendimento ma anche di crescita. In particolare, i contributi si focalizzano sulle tematiche della leadership e del cambiamento. Le questioni del cambiamento sono infatti centrali per ogni soluzione formativa che sappia realizzare il proposito di una formazione-intervento, ovvero di un'azione capace non solo di trasferire contenuti ma anche di operare una più profonda trasformazione nei modi di pensare e di fare, degli individui e delle organizzazioni sinergicamente.
Com'è che "ognuno può essere felice solo a modo suo"? Perché "non tutto si può né si deve guarire"? E davvero "chi fa sempre tutto bene finisce con l'annoiarsi"? Da questi e altri interrogativi, suscitati da esemplari citazioni junghiane, gli autori, come già nel precedente "A spasso con Jung", prendono spunto per divagazioni non accademiche suggerite non solo dalla psicologia ma anche da filosofia, letteratura, poesia, nonché dalla quotidianità. Qua e là si incontreranno lettere apocrife, interviste impossibili, personaggi inesistenti e vite immaginarie (così immaginarie, forse, da essere fin troppo reali). I brevi commenti che gli autori offrono alle citazioni scelte vogliono essere niente più che un esempio e un suggerimento per invogliare il lettore a procedere per proprio conto, sulla falsariga di un esercizio di meditazione volto a contrastare la banalità e il chiacchiericcio del nostro tempo.