Il volume raccoglie i contributi di otto autori che riflettono sulla percezione sensibile del mistero di Dio che logica sacramentale dell'azione liturgica rende possibile. Poiché il Verbo ha unito in modo irreversibile la nostra umanità alla sua persona divina, il contatto con la carne di Cristo resta il luogo insuperabile della nostra partecipazione alla vita della Trinità. La divina perceptio della carne di Cristo ricorda che la celebrazione liturgica inizia con un "patire" finalizzato a una progressiva trasformazione dei corpi dei celebranti e delle relazioni che essi generano nella società. Grazie al coinvolgimento del dono dello Spirito e della sensibilità umana, l'incontro con il mistero trinitario in Cristo non si riduce a una verità concettuale, ma coinvolge l'intera persona fino ai più intimi recessi del suo essere.
La ricerca si prefigge non tanto di offrire l'immagine riduzionistica di un'esuberante letteratura, ma di rispettarne la tortuosità grazie allo studio sia dei protagonisti che diedero inizio alla vicenda simbolica, sia dei principali punti di riferimento attorno ai quali il paesaggio si articola. Intenzione dell'autore non è la pretesa di una sintesi impossibile, ma l'offerta di un'introduzione che a modo di "mappa" fornisca al ricercatore alcuni strumenti critici necessari per godersi il panorama. Più che trasformare la foresta in un rigoroso giardino versagliesco quest'opera cerca di stabilire dei percorsi critici che "cosmetizzino" la "caotica boscaglia" in un pittoresco giardino inglese.